Roseto degli Abruzzi. ‘Si rimane letteralmente allibiti nel leggere il comunicato del Comune di Roseto, che attribuisce al WWF la responsabilità di aver assegnato il Premio Attila al Sindaco e alla Giunta comunale.
Ne consegue che il primo cittadino, se avesse letto il nostro comunicato stampa, inviato al destinatario il 29 novembre u.s, avrebbe appreso che il meritato riconoscimento gli era stato conferito da Italia Nostra, sezione “Giorgio Bassani” di Atri, e non dal WWF’, si legge in una nota a firma del presidente della sezione atriana di Italia Nostra, Domenico Zenobio, che poi insiste.
‘Riteniamo pertanto doveroso riportare, sinteticamente, i sette peccati capitali che ci hanno indotto ad assegnare il Premio Attila 2014 al Sindaco e alla Giunta comunale di Roseto:
1) negli anni 2012, 2013 e 2014, l’Amministrazione comunale, rendendosi inadempiente alle leggi n. 113/1992 e n. 10/2013, non ha promosso e celebrato la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita per valorizzare in Italia il patrimonio arboreo;
2) il Corpo Forestale di Roseto, benemerito nella prevenzione e repressione dei reati ambientali, è stato costretto a trasferirsi ad Alba Adriatica, non avendo l’Amministrazione provveduto a mettere a disposizione una sede più idonea;
3) la Giunta comunale non si è mai adoperata per evitare la fatiscenza dei beni pubblici (la Villa Clemente, il Pontile, il Campanile di Montepagano, gli Antichi Percorsi, ecc…) e non ha mai ripristinato le opere artistiche, rimosse e immagazzinate, degli scultori Luigi Celommi, Daniele Guerrieri e Roberto Macellaro;
4) sulla devastazione del Parco di Villa Paris, e sulla demolizione della storica Villa, classificata arbitrariamente “vecchia residenza unifamigliare”, il sindaco di Roseto ha dichiarato che “tutto è stato fatto nel rispetto del PRG e della L.R. n. 49/2012”, pur sapendo che il Piano Casa non poteva essere applicato nelle “Sottozone F2 – Verde Privato Vincolato”, riportate nelle tavole del PRG;
5) per quanto riguarda il Piano Spiaggia, approvato il 5.6.2014, Italia Nostra aveva presentato le sue Osservazioni “finalizzate a perseguire l’interesse collettivo e non gli interessi particolaristici”. Gli Organi d’Informazione hanno poi pubblicato le foto, sia delle spiagge libere distribuite allo sbocco dei fossi e sia delle mirabili spiagge assegnate al latifondista della Riserva Borsacchio;
6) il 15.12.2011, il sindaco Pavone ha fatto approvare, dalla maggioranza del Consiglio Comunale, la riperimetrazione della Riserva naturale Borsacchio, pubblicizzata dalla Regione Abruzzo come “ultimo baluardo di natura incontaminata in grado di resistere al triste fenomeno dell’avanzata incontrollata e scellerata del cemento”;
7) sulla petrolizzazione di Roseto, la Giunta comunale “ha espresso soddisfazione” quando il Comitato regionale di Via ha dato il nulla osta all’istanza Villa Mazzarosa, che unitamente all’istanza Corropoli e alle istanze marine, potrebbe dare un colpo mortale al turismo, all’agricoltura, alla pesca e alle altre attività correlate.’