Alba Adriatica. Al momento la condanna è solo di natura pecuniaria. Un esborso di circa 30mila euro di spese legali, per i due gradi di giudizio e per le spese di consulenza, ma la vicenda se non sanata potrebbe anche prefigurare sviluppi di altra natura.
Nei giorni scorsi, infatti, la Corte d’Appello de L’Aquila ha condannato il Comune di Alba Adriatica a pagare agli eredi di un vecchio proprietario di Alba Adriatica una somma che sfiora i 30mila euro.
La vicenda è datata e riguarda l’esproprio ad Alba Adriatica, da parte del Comune, sul finire degli anni ’70 di alcune aree edificabili, laddove sono stati realizzati, attraverso delle cooperativa dedicate, degli alloggi residenziali.
Per quelle aree (dalla visione delle vecchie particelle catastali emerge che le aree riguardano sia due palazzine per l’edilizia popolare che l’attuale sede municipale di via Bafile) il Comune effettuò la cosiddetta pratica dell’occupazione di urgenza per perfezionare l’esproprio e la concessione del diritto di superficie.
Ebbene, i vecchi proprietari dell’area hanno intentato una causa nei confronti del Comune, perchè l’ente ha nel frattempo perseguito la strada dell’usucapione delle stesse aree, che si perfeziona dopo 20anni dall’immissione in possesso.
Sulla tempistica della reale immissione in possesso delle aree nell’aprile del 1983, dopo un decreto sindacale del 1979, si è acceso il contenzioso di natura civilistica.
In primo grado, il tribunale ha dato ragione all’ente, ma in secondo grado il pronunciamento è stato ribaltato, con la condanna al pagamento di tutte le spese legali, di entrambi i gradi di giudizio.
La sentenza non stabilisce, come detto, la reale proprietà delle aree, concesse in diritto di superficie alle cooperative che realizzarono gli interventi. Questo, al limite, potrebbe essere fissato dal tribunale amministrativo.
In ogni caso, la vicenda potrebbe dischiudere situazioni nuove, qualora poi tra eredi e Comune non si troverà un accordo.