Ma la cosa inquietante è che il cetaceo è stato trovato con una corda legata alla pinna caudale, utilizzata forse per trascinarlo o per issarlo a bordo di una imbarcazione. Spetterà con ogni probabilità agli uomini della capitaneria di porto, avvertiti da chi ha rinvenuto il mammifero marino, cercare di capire il perché di quella corda.
Sembra esclusa l’ipotesi che il delfino si sia impigliato accidentalmente ad una cima in quanto la corda presenta una sorta di nodo realizzato dalla mano dell’uomo. E’ probabile che sia finito in una rete a strascico e che sia morto soffocato. L’equipaggio del peschereccio lo avrebbe issato a bordo, legato alla pinna caudale per liberarsene.
Difficile che sia già stato trovato morto sulla spiaggia, portato al largo trascinato da una barca per non lasciarlo sulla riva. Si nota comunque come la cima sia stata tagliata di netto.
La carcassa del povero delfino è stata affidata prima al Centro Studi Cetacei di Pescara per un esame a vista e successivamente all’Istituto Zooprofilattico per la necroscopia prima di essere smaltita. Circa 2 metri di lunghezza per un peso che oscilla sui tre quintali, il delfino sarebbe morto tra le 24 e le 36 ore prima del rinvenimento e non presenta lesioni dovute a qualche elica.