Giulianova. Questa mattina, su segnalazione di alcuni cittadini, il WWF ha effettuato un sopralluogo alla foce del Fiume Tordino, tra Giulianova e Cologna, dove sono in corso dei lavori di pulizia degli argini. I lavori di “ripulitura” consistono nell’eliminazione di tutta la vegetazione presente alla foce e lungo gli argini del Fiume. Tali interventi vengono ripetuti frequentemente con la motivazione del rischio legato ad eventuali piene che potrebbero portare materiale verso la foce ostruendola e creando così il rischio di esondazioni.
Il taglio a raso della vegetazione lungo gli argini in realtà”, sottolinea il WWF di Teramo, ” comporta due ordini di problemi che poi si ripercuotono pesantemente sia sull’ecosistema fluviale che sul tratto di litorale interessato: il fiume, senza vegetazione, perde la sua capacità autodepurativa, e, in caso di piena, la velocità delle acque aumenta determinando erosione e trasporto materiale verso il mare. Il tutto senza considerare il danno all’avifauna presente sull’area – garzette, aironi, ecc. – che vedono distrutto il loro habitat nel giro di poche ore.
La manutezione dei corsi d’acqua è sicuramente una pratica da effettuare, ma va portata avanti in maniera molto più attenta ed oculata.
Nel caso specifico del taglio che si sta realizzando in queste ore, il WWF si chiede anche che fine stanno facendo i rifiuti presenti da molto tempo alla foce del Tordino trasportati dal fiume o dalle mareggiate. La discarica localizzata lungo il Tordino in località Coste Lanciano, infatti, continuamente perde materiale che viene poi trasportato verso la foce e quindi verso la costa. Lo spostamento di terra lungo gli argini ed alla foce, se non fosse stato preceduto da un’accurata bonifica dell’area interessata, comporterà l’interramento di rifiuti che, alla prima piena, verranno di nuovo messi in movimento.
Il WWF torna a chiedere, per l’ennesima volta, un piano complessivo per la gestione del Fiume Tordino che consenta di tutelare l’ecosistema fluviale e metta in sicurezza le aree attraversate dal corso d’acqua. Procedere per spot come si sta facendo da anni rappresenta solo un danno per l’ambiente e per le tasche dei contribuenti.
La vicenda è stata segnalata al Corpo Forestale dello Stato.