Nei giorni scorsi c’è stato il pronunciamento della CTP che in sostanza riconosce al Comune l’azione di aver compensato le somme incassate in più con una procedura di conguaglio negli anni a seguire. La vicenda risale a circa 2 anni e mezzo fa. In seguito all’aggravio dei costi per la Tari, gli operatori turistici, non tutti per la verità, impugnarono gli aumenti imposti dall’Ente, anche oltre il 40 per cento, dinanzi al Tar.
Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo nel 2018 fu a favore dei proprietari di camping e di stabilimenti balneari. In buona sostanza, quegli aumenti non furono considerati legittimi. Di qui la condanna del Comune di Roseto a risarcire i ricorrenti. Il sindaco Sabatino Di Girolamo in uno degli incontri con i rappresentanti degli operatori annunciò subito dopo la sentenza che il Comune avrebbe agito riducendo la Tari per gli anni a seguire con un’azione di conguaglio e di compensazione rispetto alle somme in più incassate che avrebbe quindi risarcito indirettamente gli operatori turistici.
Questi ultimi, sostenuti anche dalle forze politiche di opposizione, avrebbero invece preteso il rimborso diretto senza passare per il conguaglio. Ma la Commissione Tributaria ha riconosciuto legittima l’azione del Comune e pertanto la vicenda termina qui.