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Teramo, Fagnano si presenta davanti agli stati generali della Asl: ‘Qualità buona, ma ridurre mobilità passiva’ FOTO-VIDEO

Teramo. Un incontro con gli operatori della ASL di Teramo e davanti al Comitato ristretto dei sindaci, con l’obiettivo di gettare le basi per un nuovo modello di sanità pubblica ma, soprattutto, l’occasione per presentare il nuovo direttore generale della ASL, Roberto Fagnano. Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha incontrato questa mattina gli stati generali della sanità teramana nell’aula conferenze della facoltà di Scienze Politiche dell’ateneo cittadino. Tre ore di confronti, dibattiti, velate accuse reciproche e puntualizzazioni, con il Governatore intento a prendere appunti ad ogni intervento, insieme all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

 

Proprio Paolucci ha tenuto a battesimo il nuovo direttore generale della ASL di Teramo: “Il nuovo manager non ha ancora firmato il contratto perché servirà un’altra delibera di giunta – ha commentato – Lo consegniamo oggi alla città, agli operatori e a tutta la ASL, oltre che a coloro con i quali si misurerà tutti i giorni per questa nuova sfida. E’ stato un incontro per far sì di fotografare la situazione, soprattutto per quanto concerne la mobilità passiva”. Sulla scrivania dell’assessore regionale, anche la probabile chiusura del punto nascita dell’ospedale di Atri:  “Abbiamo dodici punti nascita e nessuno opera in sicurezza – ha spiegato Paolucci – Nella nuova programmazione sanitaria abbracceremo nuove sfide, mettendo in campo una rete di emergenza-urgenza da novembre”.

“Ho studiato i numeri di questa ASL e non direi che sia sofferente – ha spiegato il nuovo dg – E’ una buona ASL che può migliorare la qualità delle prestazioni. Questo è un territorio che ha voglia di migliorare, credo che ci siano intenti comuni con la Regione. La mobilità passiva? Qualcosa di strano c’è, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni di bassa entità. La ASL di Teramo dovrà fare programmazione, ma senza dimenticare che è una struttura formata da persone e si può fare una buona sanità se si punta proprio su di loro, anche con l’ausilio di programmi pessimi. La soppressione del punto nascita ad Atri? Sono stato informato, in Italia bisogna partorire in sicurezza e bisogna creare le condizioni affinché ciò avvenga. La Regione vuole operare per il meglio, per la sicurezza dei pazienti”. E sulla sua nomina: “In Abruzzo vige la regola delle nomine non attraverso chi conosci, ma per cosa conosci – ha confessato – Io ne sono la dimostrazione vivente, non conoscendo né il Governatore, né l’assessore Paolucci che mi ha telefonato per la prima volta in una sera di luglio mentre dormicchiavo. Sono stupito proprio dall’assessore: è in carica da poco tempo, ma ha una competenza invidiabile della materia”.

Proprio nel pomeriggio è in programma la visita nel nosocomio atriano. “Fagnano è una persona distante dalla politica delle amicalità, una nomina di rottura rispetto al passato – ha commentato il presidente D’Alfonso, nel suo diktat al nuovo dg – Per un lungo periodo di tempo in Abruzzo c’è stata la signorìa dell’amicalità, cosa che noi abbiamo voluto mettere in soffitta. Così è arrivato il nome di Fagnano. La ASL di Teramo con lui ritroverà le ali: c’è bisogno di diversi tipi di risorse e noi abbiamo ricominciato da una risorsa professionale indiscutibile. Fagnano penserà solo a fare il direttore generale, non dovrà incontrare negli orari serali nessun portatore di interesse e dovrà avere maestria nella lavorazione dei dati. Siamo sotto monitoraggio costante. E’ la prima volta che un direttore generale viene presentato al Comitato ristretto dei sindaci, proprio perché la sua figura non appartiene alla Regione ma al territorio. Vogliamo che sia una risorsa di bravura e competenza, per far tornare Teramo all’eccellenza del passato”. E sulla promessa dell’apertura di un punto nascita a Giulianova durante la campagna elettorale, mentre oggi si parla della chiusura di quello di Atri: “E’ una maniera di edificare la casa partendo dalle fondamenta e non dalle tegole”, il commento di D’Alfonso.

Proprio il presidente della Regione è stato forse uno dei pochi a saper tenere a freno la “passionalità” del dottor Roberto Petrella, ginecologo del consultorio di Teramo, nell’illustrare le cose che, a suo dire, non vanno nella sanità teramana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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