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Deco: ‘Cirsu in attività senza regolari garanzie finanziarie’

Grasciano. “A seguito dell’accesso agli atti presso il SGR della Regione Abruzzo, abbiamo appreso che in relazione alle attività di gestione rifiuti presso gli impianti di Cirsu sarebbero state finalmente prestate da parte del Consorzio Stabile Ambiente le garanzie richieste dalla Regione con  la perentoria nota RA/177407 del 2 luglio scorso. Sennonché, anche tali nuove fideiussioni sono irregolari ed insufficienti e non soddisfano le prescrizioni imposte dalla Regione in conformità delle vigenti norme legislative e regolamentari”.

Lo ha denunciato la Deco, spiegando che “in primo luogo le suddette garanzie violano palesemente le disposizioni dell’articolo 3 dell’AIA n.1/14 dell’11.02.2014, secondo le quali: ‘Entro n.30 (trenta) giorni dalla data di emanazione del presente provvedimento, il CIRSU SpA deve trasmettere un’apposita polizza fideiussoria adeguata alla D.G.R. n.790/2007 e s.m.i. riferita ad ogni linea impiantistica autorizzata con AIA n. 23 del 27.12.2006 e s.m.i. comprensiva delle linee impiantistiche attualmente oggetto di divieto di conferimento di rifiuti. L’esercizio della discarica di cui al successivo art.5 è comunque condizionato alla trasmissione delle predette garanzie’. L’importo delle garanzie doveva pertanto tenere conto anche delle linee impiantistiche attualmente non in esercizio mentre l’importo di quelle prestate dal Consorzio Stabile Ambiente riguarda soltanto le linee in esercizio mentre sono state semplicemente ignorate le altre (è forse già in cantiere un’imminente modifica in tal senso dell’AIA?) Inoltre, e questo è un vero e proprio trucco, la garanzia relativa all’esercizio post-chiusura è stata prestata limitatamente alla volumetria residua più recentemente autorizzata e non con riferimento all’intera volumetria della discarica, come era invece necessario”.

Secondo la Deco “qualcuno dovrà pur spiegare ai cittadini ed all’opinione pubblica come si possa esercitare la post-chiusura di una porzione soltanto di una discarica che costituisce un corpo unico.  Qualora dovesse verificarsi una perdita di percolato o un inquinamento delle falde chi sarà in grado di distinguere la porzione di  discarica che ne è stata la causa? Ed in ogni caso, dove sono le garanzie per la gestione post-chiusura dell’intera discarica? Ma soprattutto, perché tali pur insufficienti garanzie sono state prestate dal Consorzio Stabile Ambiente che non è affidatario della gestione post-chiusura della vecchia discarica? Il progetto di scissione di CIRSU S.p.A. prevede, infatti, l’attribuzione del relativo fondo post-chiusura alla costituenda Nuova Era Spa, la società che dovrebbe sorgere dalle ceneri di CIRSU. Ciò sta a significare che dovrà essere tale nuova società a farsi carico della relativa gestione. Che c’entra allora il Consorzio Stabile Ambiente? Ha già messo le mani sulla gestione post-chiusura? Gli sarà assegnato anche tale servizio in via di estensione, con affidamento diretto e senza gara? In soldoni il Consorzio Stabile Ambiente ha prestato garanzie per soli euro 966.428,04, mentre avrebbe dovuto prestare garanzie per euro 4.133.500,00. Anche a volergli riconoscere la riduzione del 40% prevista per le aziende munite di certificazione ISO-EN-UNI, il che è per lo meno dubbio, visto che la certificazione posseduta riguarda soltanto la gestione di impianti mobili, avrebbe dovuto prestare garanzie per euro 2.490.000,00. C’è anche da sottolineare che la nota RA/177407 del SGR imponeva un termine di 15 giorni per il deposito delle garanzie e conteneva l’avvertimento che il Servizio avrebbe adottato i conseguenziali provvedimenti entro i successivi 10 giorni. Come mai, allora, a distanza di più di un mese il SGR non ha adottato alcun provvedimento al riguardo?”

Per l’azienda dell’imprenditore Di Zio “Quel che è singolare è che nel frattempo le attività di smaltimento in discarica sono andate avanti tranquillamente, con il tacito consenso del SGR regionale, in barba alla precisa disposizione dell’articolo 3 dell’AIA n. 1/14 (sopra testualmente riportato) secondo la quale le garanzie dovevano essere prestate entro 30 giorni dall’adozione dell’AIA stessa (11.2.2014) e “L’esercizio della discarica di cui al successivo art.5 è comunque condizionato alla trasmissione delle predette garanzie”.