Un’iniziativa a cui sta lavorando il presidente dell’Amp, Leone Cantarini, e che vedrà al suo fianco gli stessi pescatori che in un recente incontro hanno dato la loro piena disponibilità ad unire le forze purché il progetto abbia una valenza non solo locale ma identifichi il prodotto a livello regionale e nazionale. La strategia che il parco marino intende mettere in campo dovrà prevedere il pieno sostegno dell’Unione Europea, attraverso lo stanziamento di fondi mirati che la stessa Ue prevede.
Serve un progetto mirato che l’Amp sta elaborando che va incontro alle esigenze della marineria locale e che allo stesso tempo salvaguardi le specie ittiche all’interno del trapezio che delimita i confini del parco marino. I pescatori coinvolti saranno sei e sono tutti residenti nei due Comuni che hanno dato vita all’Area Marina Protetta. Saranno gli unici autorizzati a calare reti e altre attrezzature da pesca ad impatto limitato (nasse per la cattura delle seppie e cestini per la pesca delle lumache di mare).
Tutto il prodotto verrebbe identificato con il marchio dell’Amp Torre del Cerrano che rappresenterebbe un valore aggiunto e soprattutto di tutela per il consumatore finale. Ad ottobre le parti si incontreranno di nuovo per sottoscrivere un primo accordo sugli impegni che dovranno essere assunti e che dovranno poi essere presentati con un progetto all’Unione Europea.