Teramo. L’associazione Robin Hood ha chiesto ad un campione di 126 persone se conoscevano il termine “default” e a cosa lo attribuivano. Nessuno lo ha ricoleggato al mondo dell’energia.
Si dà il caso infatti che, sulla base del decreto legislativo 93/11 che affida al distributore territorialmente competente il bilanciamento della propria rete in relazione ai punti di prelievo di un cliente finale rimasto senza fornitore di gas, viene poi introdotto il servizio di default, un nuovo servizio di ultima istanza che va ad aggiungersi al FUI (il fornitore di ultima istanza). Il servizio, erogato secondo modalità e condizioni definite dall’Autorità, con meccanismi tali da incentivare i clienti a cercare un nuovo venditore, è definito in un nuova sezione nel Testo Integrato Vendita Gas si effettua una ricerca su google non compare nulla che possa spiegare ed anche il sito della AEEGeA rimanda a delibere di difficile comprensione anche per gli addetti alla tutela dei consumatori.
“Le lettere inviate, formalmente corrette – afferma il presidente dell’associazione Pasquale Di Ferdinando – Richiamano la delibera dell’Autorità dell’Energia Elettrica, Gas e Acqua, ma non danno elementi di conoscenza tali da evitare il distacco definitivo. Ma cosa ne sanno i pensionati, gli agricoltori gli operai, coloro che da una vita lavorano e non hanno conoscenza di cosa accade nel mondo della privatizzazione dell’energia. Una cosa è certa costoro avranno il servizio del gas o della luce distaccato e per poter riaverlo dovranno produrre documenti come un nuovo allaccio e subirne i costi relativi. A nostro avviso, occorre una attenzione particolare e dare la massima comprensione a coloro che poi devono capire per poter agire. Ci troviamo nell’ennesima situazione di disparità esistente”.
E chiude con “un invito ai consumatori a controllare se sono arrivate lettere dove viene citato il default. Se sì, attivatevi per la sottoscrizione ad un nuovo operatore diverso da quello precedente.”