Negli ultimi giorni la città più colpita è stata Giulianova (come già segnalato dal nostro giornale), con diversi problemi sopratutto al Lido, nella zona centrale. Anche nelle frazioni qualche volta il rubinetto è rimasto a secco, nonostante il possesso di un serbatoio o dell’autoclave.
Disagi si sono registrati anche a Tortoreto e Martinsicuro in maniera particolare. In queste due città, così come a Giulianova, gli imprenditori turistici hanno dovuto arrangiarsi per approvvigionamento di acqua. E il sindaco di Martinsicuro, Paolo Camaioni, più volte ha preso posizione su questa tematica.
La cosa sorprendente è come il Ruzzo non riesca a garantire acqua sulla costa in una stagione non così calda e senza il boom di turisti. E se quest’anno non si può parlare di pienone, c’è il forte rischio che i disagi provocati dalla carenza idrica possano ricadere sull’estate 2015. In molti, stranieri oppure provenienti da altre zone d’Italia, sono rimasti letteralmente esterrefatti dalla vicenda e hanno polemizzato con i gestori di locali, ristoranti e alberghi. “Non torniamo più qui”, è il leitmotiv più ricorrente, e come dargli torto.
Intanto dal Ruzzo trapela che le problematiche maggiori siano causate dalla dispersione d’acqua a causa delle vecchie condotte. Il servizio clienti, però, è stato spesso molto generico con i cittadini che lo hanno preso letteralmente d’assalto per protestare. Alcuni ci segnalano che nella giornata di ieri (nel pomeriggio) nessun operatore della società che gestisce il servizio idrico rispondeva al telefono, mentre sul sito le notizie sono rare, scarne e spesso in ritardo.
La carenza idrica è stata un vero e proprio dramma che, insieme al maltempo di luglio, ha danneggiato notevolmente la stagione turistica, uno dei pochi settori che prova a trainare, a fatica, l’economia di cittadine come Roseto, Giulianova, Tortoreto, Alba e Martinsicuro. E tutto questo in un silente stato di amministrazioni comunali (eccezion fatta per Camaioni) e associazioni di settore.