Il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, chiarisce le motivazioni alla base del trasferimento dell’Hospice in contrada Casalena.
“Purtroppo l’emergenza Covid è ancora in atto e tutta la sanità, non solo italiana ma mondiale, che all’inizio è stata colta impreparata a gestire una pandemia provocata da un virus ancora sconosciuto, sta mettendo a punto strategie di contenimento della malattia, rivedendo anche tutta l’organizzazione, sia ospedaliera che territoriale – dice in una nota – La decisione di dedicare completamente il 3° Lotto dell’Ospedale Mazzini al Covid (e di riportare così l’Ospedale di Atri alle sue funzioni originarie), è stata presa a livello regionale anche e soprattutto con la ratio di salvaguardare i pazienti ricoverati in Hospice, talmente fragili clinicamente, che esporli ad un potenziale maggior rischio di contatto con il virus Sars-Cov-2 causato dalla prossimità con reparti che accolgono pazienti Covid positivi, sarebbe stata, quella sì, una scelta incauta”.
“Io ho condiviso questa decisione – dichiara Claudio Di Bartolomeo, Responsabile della Struttura – perché in una situazione emergenziale è necessario fare squadra. Quello che posso assicurare ai cittadini teramani è che stiamo facendo di tutto, insieme ai tecnici che stanno procedendo ai lavori di adeguamento, per rendere la nuova sede dell’Hospice accogliente. Questo è un momento in cui tutti dobbiamo fare la nostra parte e quando l’emergenza Covid sarà passata, anche l’Hospice tornerà nella sua sede”.