Non solo, perché i sindacati denunciano anche “un servizio di spezzamento al collasso, macchine operatrici vecchie e obsolete, inadeguata manutenzione e rotture continue con sperpero di denaro dei contribuenti; una organizzazione del lavoro che definire pessima è un complimento, una gestione del personale clientelare, nelle alte stanze si vocifera di qualche regalia post-elettorale. Avevamo chiesto una particolare attenzione a quei circuiti di raccolta che presentano zone con elevata pendenza dove lavorare con il singolo operatore è rischioso per sé e per gli altri. Silenzio assordante. Abbiamo chiesto perché il vestiario estivo, comprensivo di dispositivi di protezione individuale, non è stato consegnato. Nessuna risposta”.
Cgil e Fiadel chiedono pertanto “il giusto inquadramento per tutti a seconda delle mansioni svolte e dell’anzianità di servizio, il rispetto delle norme sulle limitazioni fisiche di ciascun lavoratore nell’assegnazione dei servizi. Chiediamo dei rapporti sindacali costanti per le soluzioni tempestive di problematiche quotidiane, un referente aziendale in grado di prendere decisioni. Chiediamo le motivazioni che inducono a spostare quotidianamente mezzi e personale su altre commesse indebolendo l’operatività sul Comune di Teramo. Al nuovo C.D.A. si chiede, fin da ora, un incontro per definire le priorità dell’Azienda in un percorso condiviso, affinché le problematiche sopra evidenziate siano discusse e risolte. In caso contrario, insieme ai lavoratori, decideremo di mettere in campo tutte le iniziative che si riterranno opportune per difendere i diritti sia di chi lavora sia di chi paga per avere un servizio efficiente”.