Teramo 3.0 denuncia: “Il Cineteatro comunale è fuorilegge da 21 anni”

teatro teramoTeramo. Il Cineteatro comunale? Fuorilegge da più di vent’anni. A lanciare il pesante affondo è l’associazione Teramo 3.0, che snocciola tempi e documenti di una presunta violazione da parte della ditta Smeraldo srl, che dal 25 maggio del 1993, non avrebbe il certificato di prevenzione incendi sull’edificio, documento fondamentale per organizzare manifestazioni di pubblico spettacolo.

 

Il caso scoppia quando un vigile del fuoco, lo scorso 6 maggio, effettua un controllo presso il Cineteatro, annotando che manca il certificato di prevenzione incendi. Due giorni dopo l’amministratore unica Cinzia Spinozzi (moglie di Maurizio Cocciolito, presidente dell’associazione Primo Riccitelli), comunica ai vigili del fuoco di aver cessato temporaneamente l’attività del Cineteatro per mettere la struttura a norma. Arrivano le ordinanze di riapertura del sindaco Maurizio Brucchi, il Comune deposita presso i VVFF di Teramo un progetto relativo a dei lavori di messa in sicurezza del Cineteatro (il cui costo si aggirerebbe, secondo Teramo 3.0, intorno ai 200mila euro). “Chiediamo che venga immediatamente revocato il contratto di gestione alla ditta Smeraldo – affermano Enrico Melozzi e Mauro Baiocco – Volontariamente ed in maniera dolosa, sono state portate migliaia e migliaia di persone all’interno con dei rischi notevoli. Se il certificato non è mai stato rilasciato in tutti questi anni, vuol dire che ci sono problemi strutturali. Ci domandiamo come funzioni la giustizia a Teramo, c’è quella che invade venti ragazzi che occupano uno spazio del Comune (si riferisce all’occupazione degli artisti dell’ex Oviesse; ndg) e quella giustizia che non colpisce chi per vent’anni specula sulle spalle della gente. Nemmeno nella repubblica delle banane si avrebbe un atteggiamento così da parte dell’amministrazione”. 

Ed è già pronto un esposto da inviare alla Procura: “L”esposto dovrebbe partire d’ufficio – sottolinea Melozzi – Noi comunque faremo uno sforzo in più ed invieremo un esposto sia alla Procura di Teramo che a quella di Perugia, che ha il compito di sovrintendere quella locale e la consigliera Maria Cristina Marroni porrà un’interrogazione in consiglio comunale. Di fronte ad un atto criminale come questo, ci aspettiamo un’indignazione che vada al di là di qualsiasi ideologia politica”.

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