Da una prima ricostruzione degli agenti della squadra mobile presenti sul posto, sembra che le fiamme siano partite perché forse un ragazzino, che testimoni hanno visto fuggire, ha appiccato un incendio ad uno scooter parcheggiato nel porticato della palazzina. Probabilmente non sarebbe successo nulla se le fiamme non avessero incontrato una controsoffittatura in polistirolo, che ha di fatto permesso al fuoco di avvolgere l’intera palazzina e gettato nel panico quaranta persone. C’è chi si è subito accorto di quanto stava accadendo, chi avvertiva puzza di bruciato ma ha capito solo dal gran vociare che, quella che bruciava, era proprio la casa dove abitava.
L’incendio è partito quando era circa l’una di notte. I vigili del fuoco si sono portati sul posto per spegnere le fiamme, mentre il fumo aveva ormai abbracciato tutti gli appartamenti e reso incredibilmente tetra la palazzina, tingendo di nero finestre e balconi. I pompieri hanno impiegato poco per spegnere le fiamme e sono iniziati subito i rilievi, mentre i condomini (erano 16 gli appartamenti abitati) venivano accompagnati uno ad uno dai vigili del fuoco all’interno delle proprie case per riprendere gli effetti personali. Alcuni, una volta all’esterno, hanno invocato la «venuta» del sindaco Brucchi, altri invece erano di parere opposto: «Brucchi? E’ meglio se non si fa vedere – ha affermato qualcuno – Ci devono spiegare come sia possibile che ci fosse il polistirolo». Il polistirolo, se ignifugo, è un materiale comunque che può essere utilizzato.
Sul posto anche gli operatori sanitari del 118: alcuni bambini sono stati ricoverati all’ospedale di Teramo per intossicazione da fumo, mentre i più grandi sono stati portati all’ospedale di Giulianova.
Le 39 persone che sono state evacuate dalla palazzina verranno ora alloggiate all”hotel Michelangelo, nelle intenzioni del Comune (presente l’ingegner Manetta).
LA RIUNIONE IN PREFETTURA
Sono sedici le famiglie evacuate per un totale di 49 persone che verranno alloggiate tra gli hotel Abruzzi e Michelangelo. Oggi ad ora di pranzo si è riunito un vertice in Prefettura per fare il punto della situazione: “
Per questo ieri mattina, intorno ad ora di pranzo, si è fatto il punto in un vertice in Prefettura tra Prefetto, Ater, carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani e comitato di quartiere. “Ci vorranno circa 50 giorni per poter permettere ai condomini di rientrare a casa – ha spiegato al termine Marco Pierangeli, presidente Ater – La palazzina tornerà ad essere agibile una volta rimossa la fuliggine. Il polistirolo? Era a norma. Il problema è che si tratta di materiale infiammabile. I costi? Ci vorranno 200mila euro, comprese le spese da pagare alla Teramo Ambiente per rimuovere tutto il materiale che si trova per terra, si tratta di rifiuto speciale. Abbiamo un’assicurazione, ma non coprirà tutto».
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