Atri. “Lo sport simbolo di condivisione ed emblema di come, attraverso la pratica agonistica, persone meno fortunate con sagacia e, soprattutto, con un sorriso fuori dal comune, riescano a superare difficoltà e ad essere competitivi”. Lo ha detto oggi l’assessore allo Sport, Guido Quintino Liris, nel corso di una conferenza stampa, a L’Aquila, per presentare Atri CUP, 34° edizione, che prevede una serie di eventi sportivi per atleti ipo-dotati e diversamente abili, a livello nazionale e internazionale; definita dagli esperti del settore, una mini olimpiade. Una manifestazione di grande prestigio sportivo, sociale e culturale prevista dal 24 luglio sino al 10 dicembre 2020 con la partecipazione di circa 1.300 atleti provenienti dall’estero e da tutta Italia.
“L’Amministrazione regionale intende sostenere progetti come questo che promuovono la pratica sportiva e le attività fisico-motorie per il miglioramento delle condizioni psicofisiche delle persone con disabilità e per favorire l’integrazione degli atleti. A fare da cornice una splendida Atri, fiera della sua manifestazione e del suo successo”, ha aggiunto l’assessore regionale allo sport.
Alla presentazione di stamattina sono intervenuti anche il sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, l’assessore allo sport del Comune di Atri Pierfrancesco Macera e il Presidente dell’Associazione Abruzzo Ontario, Antonio Di Musciano. L’amicizia, la solidarietà, la pace sono i valori che caratterizzano l’Atri Cup, rendendola unica e qualificandola come grande evento sociale e sportivo. La manifestazione è organizzata dall’Associazione di volontariato “Abruzzo Ontario” in collaborazione con la FIPIC, la FISPIC, gli Enti di Promozione Sportiva e Sociale OPES, CSEN, LIBERTAS, CSI e ACSI, gli SPECIAL OLYMPICS del CIP e la FEDERCICLISMO, con il sostegno del Comune di Atri.
Norme anti contagio durante gli eventi restano indispensabili. “Una iniziativa – ha proseguito Liris – di alto profilo culturale, sportivo e turistico che sta assumendo grande rilevanza per una regione che vuole diventare sempre più accessibile e inclusiva. Il problema di affrontare le manifestazioni con misure di contenimento esiste. Quando si riallargano le maglie della società e si cerca di tornare alla normalità ci si espone maggiormente al rischio del contagio. Proprio per questo i sistemi di contenimento raccomandati, dal distanziamento sociale, all’uso della mascherina al lavaggio frequente delle mani sono e restano indispensabili. Abbiamo scoperto, in questi mesi, come convivere con queste difficoltà, consolidando ogni accorgimento e precauzione anche e soprattutto in ambito sportivo. Lo sport, dunque, rappresenta uno strumento per cristallizzare questo patrimonio educativo e culturale ma anche il cambiamento di vita e di approccio nei confronti del nostro prossimo. Il Coronavirus sta rivoluzionando le nostre abitudini, incidendo con maggiore intensità sullo stile di vita delle persone già costrette a misurarsi con difficoltà personali ma gli organizzatori stanno adottato misure di contenimento adeguate senza far rimpiangere le precedenti edizioni anzi ci sono tutte le condizioni per aumentarne il livello”.