“La mia è una esortazione forte e decisa e, almeno per ora perché il malcontento delle categorie è grande”, sostiene Grimi, “non una presa di posizione sindacale in quanto ben comprendo i problemi che stanno a monte. C’è un piano trasporti, ci sono le difficoltà post Covid e quant’altro. Rimane chiaro a tutti però che il turismo non è solo promozione ma fatti concreti. Il turismo non è solo alberghi, balneatori, ristoratori ma un ecosistema territoriale che deve funzionare come un orologio”.
Grimi ricorda che Regione Abruzzo, associazioni di categoria e operatori hanno fatto di tutto per stimolare i clienti al turismo di prossimità. E i risultati si stanno vedendo.
“Impensabile che tutto possa svolgersi con mezzi privati”, puntualizza il presidente di Assoturismo, “Esistono fasce giovanili e non che, in particolare modo sulla tratta Giulianova, Teramo, L’Aquila utilizzano il mezzo pubblico così come anche nel resto d’Abruzzo. Il problema riguarda anche i turisti ovvio. In sostanza non è possibile lasciare il grande bacino turistico costiero teramano, dove ci sono i maggiori problemi, senza il supporto del trasporto pubblico domenicale. Non in questo periodo pandemico e non dopo aver sollecitato l’unico asset turistico realmente spendibile quest’anno che è la prossimità”.
Il presidente Grimi è chiaro: l’appello che rivolge a Tua, ma anche all’assessore regionale al turismo Mauro Febbo, e al presidente della provincia Diego Di Bonaventura è che si facciano portavoce delle istanze del turismo, che non sono quelle di una categoria ma quelle di un territorio che nel complesso sta lottando per salvare se stesso e dare ai propri ospiti il maggior servizio possibile.