Guardando bene si nota che, in realtà, si tratta di un cartello di limite di velocità, a cui qualche “bontempone” ha cancellato, con vernice bianca, in numeri. Resta il fatto che il segnale sembra proprio un divieto di accesso, e molti automobilisti si fermano per capire cosa sia accaduto, accorgendosi poi dell’imbrattamento. Chi non si è accorta di nulla, invece, è l’amministrazione comunale, visto che il cartello è in quelle condizioni da settimane; evidentemente da quelle parti non passano amministratori, né vigili urbani, né impiegati e dirigenti comunali, o se lo fanno non sono molto attenti alla segnaletica. Come non sono molto attenti alla spazzatrice, fuori uso da anni, che giace, inutilizzata e inutile, se non addirittura dannosa, di fianco all’ingresso del cimitero, proprio in adiacenza al cartello di cui parlavamo sopra. Ormai fa parte dell’arredo urbano, e il Comune, che dopo una nostra segnalazione aveva provveduto a rinnovarne l’assicurazione (soldi pubblici che, forse, potevano essere utilizzati diversamente), l’ha ormai dimenticata. Qualcuno ci ha anche scritto sopra una bestemmia, ma la cosa sembra non disturbare nessuno.
Sempre dopo nostra segnalazione solerti operai hanno provveduto allo sfalcio dell’erba fuori e dentro il cimitero. Peccato che, giorni fa, altrettanto solerti operai abbiano cosparso gli spazi verdi di uno strano liquidi, ed ora le aiuole sono costellate da erba semibruciacchiata, con buona pace del decoro urbano. Diserbante? Probabile, viste le condizioni dell’erba; sicuramente utilizzato secondo le normative vigenti, ma tale utilizzo, se c’è stato, andrebbe quantomeno segnalato per evitare il contatto con i cittadini ignari, o animali di affezione, visto che la zona è frequentata anche da bambini e persone che portano a spasso i cani. Inoltre l’aspetto del verde non è dei migliori, e se pensiamo di trovarci nei pressi di un cimitero, che dovrebbe essere il “giardino della memoria”, e quindi ben curato, con aiuole fiorite, alberi di alto fusto, parcheggi puliti, arredo urbano consono, ecc., ci accorgiamo come, via Prato, sia in realtà una strada desolata, mal tenuta e circondata da erbetta bruciacchiata, con una distesa di asfalto assolata che funge da parcheggio (spesso costellata di vetri rotti, visti i numerosi furti a danno delle auto di chi si reca al cimitero), e da zona di carico e scarico rifiuti per i mezzi della DECO che si occupano della raccolta differenziata.
Insomma, una Giulianova da dimenticare… come altri luoghi di questa città.