“Rinuncio all’incarico di Presidente unicamente per sgombrare il campo da inutili battaglie legali e contrapposizioni che, in questo momento di gravissima crisi, il territorio e il nostro Ente non possono permettersi: oggi quello che conta è aiutare la nostra gente con tutti i mezzi a disposizione e do atto che, anche dietro mio incoraggiamento, il CDA ed il Vice Presidente reggente dott. Iommarini hanno già provveduto ad intraprendere alcune misure importanti per contrastare l’emergenza in atto”, si legge nella nota di Mancini.
“La Nota con la quale il Ministero delle Finanze ha ritenuto di sollevare l’illegittimità della mia elezione ha aperto in merito un dibattito interno: l’interpretazione dei funzionari ministeriali circa alcune modalità procedurali è parsa a molti all’interno della Fondazione stessa, quantomeno discutibile; fra gli altri, di parere opposto, sono tre illustri Legali che ne contestano la fondatezza.
Le indicazioni del Mef, in realtà, pur nel dovuto rispetto per l’Istituzione, appaiono sorprendenti anche perché, se fossero così determinanti le violazioni statutarie sollevate, il Ministero stesso avrebbe dovuto rilevarle tempestivamente all’indomani dell’elezione, avendo avuto piena contezza delle sue modalità, e non dopo quattro mesi; peraltro nessuno, all’interno della Fondazione aveva mai manifestato dubbi circa la legittimità dell’elezione sul punto che il Mef considera dirimente, nè il Consiglio di Indirizzo, né il Consiglio di Amministrazione, né il Collegio dei Revisori, né il Segretario Generale.
Purtuttavia, nel rispetto dell’autorità istituzionale rappresentata dal Ministero avevo già prontamente provveduto alla mia auto sospensione da ogni funzione e prerogativa di Presidente e disponibile a rimettere il mandato nelle mani del Consiglio di Indirizzo non appena esso si fosse regolarmente riunito: quella di giovedì 25 giugno, infatti, sarà la prima seduta utile.
Dispiace che l’intervento di Roma interrompa il processo di rinnovamento della nostra Fondazione e di “apertura” del Palazzo che la mia presidenza aveva avviato, soprattutto in favore dei soggetti più bisognosi. Non voglio però alimentare polemiche che avrebbero il solo effetto di danneggiare l’immagine dell’Ente.
Non è un mistero che la mia elezione sia avvenuta a maggioranza e l’esistenza di due gruppi spesso in contrasto all’interno del Consiglio di Indirizzo, ha caratterizzato l’azione della Fondazione in questi mesi; l’inatteso pronunciamento del Ministero ha poi aggiunto ulteriori motivi di divisione.
Di qui la mia decisione che auspico possa contribuire a ritrovare unità di intenti per una nuova stagione di impegno dell’Ente per il territorio, in un quadro di piena legalità, rigore etico e trasparenza.
La Fondazione Tercas è un bene troppo prezioso per Teramo e la sua provincia perché beghe, egoismi e comportamenti scorretti ne debbano mettere in pericolo l’autonomia e l’azione: da parte mia ho profuso il massimo personale impegno per una migliore gestione del patrimonio finanziario, che, voglio sottolinearlo, è il frutto dei risparmi di generazioni di Teramani, ma soprattutto per promuovere interventi in favore delle famiglie bisognose oggi in gravi difficoltà, e ringrazio il Vescovo Leuzzi per il suo coraggioso appoggio in tal senso.
Per questo continuerò a battermi per i mesi che restano alla scadenza del mio mandato all’interno del Consiglio di Indirizzo”.
LA NOTA “Il Vice Presidente dott. Marino Iommarini, a nome suo e di tutto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, ringrazia il dott. Gianfranco Mancini per il gesto di responsabilità compiuto nel rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di Presidente apprezzandone il forte rispetto delle Istituzioni e ringraziandolo per l’impegno profuso nell’opera di consolidamento patrimoniale della Fondazione e per l’avvio del Progetto di costituzione di una fondazione antiusura”.