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Teramo, boccata d’ossigeno da 270mila euro per il Braga

“L’assegnazione del fondo da 270mila euro destinato al Conservatorio Statale di Musica G.Braga di Teramo quale ristoro per le enormi spese sostenute dal 2016 in poi, in seguito alle conseguenze strutturali del terremoto, rappresentano più di una boccata d’ossigeno”.

È il commento del Presidente del Conservatorio Statale di Musica ‘G.Braga’ di Teramo Lino Befacchia qualche giorno dopo l’ufficializzazione dell’assegnazione dei contributi al Braga.

“Il principio per il quale mi sono battuto sin da quando ho accettato la Presidenza dell’Ente – ha ricordato il Presidente Befacchia – e che non mi stancherò mai di ripetere è che il Conservatorio Braga, con la sua storia ultracentenaria, è parte della storia di Teramo, è patrimonio della città stessa, che deve difendere le sue ricchezze e risorse e non può restare indifferente dinanzi a difficoltà oggettive, che si traducono nelle difficoltà dei propri ragazzi che studiano nei nostri spazi, dove crescono talenti. Noi abbiamo dimostrato con la musica, l’impegno, la passione, che il Braga’è Teramo, è una delle sue componenti migliori, più belle ed entusiasmanti. Oggi finalmente abbiamo visto ripagati i nostri sforzi. Lo abbiamo visto nell’impegno del Presidente del BIM Minosse quando già a febbraio 2019 ci ha suggerito, indicandoci l’esatto percorso amministrativo, di rivolgerci alla SMEA, la struttura di missione per il superamento delle emergenze della Protezione civile, per chiedere il rimborso dovuto e utile al fine di compensare le uscite ingenti necessariamente sostenute per i traslochi del Conservatorio dopo che il terremoto del 2016 ha reso inagibile la sede storica di via Verdi. Lo abbiamo letto nella vicinanza del Comune di Teramo con il sindaco D’Alberto che ci ha supportato nel raccogliere tutta la documentazione necessaria al fine di trasmetterla attraverso la Regione Abruzzo. E qui lo abbiamo ancora vissuto attraverso la totale disponibilità del sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis, già concretamente vicino alla vita del nostro Ente in passato, e la cui presenza è stata strategica, cruciale e preziosa nell’esemplificare le operazioni amministrative necessarie, che ci ha permesso di ridurre anche i tempi. Senza il suo know how e la sua esperienza procedurale non saremmo mai riusciti ad arrivare alla méta, non avremmo avuto alcuna possibilità di chiudere l’iter. Ecco perché ritengo l’erogazione di quel fondo come la fotografia perfetta di una conquista collettiva in cui è nostro dovere istituzionale riconoscere e ringraziare ciascuno dei protagonisti”.