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Silvi, rinvenuta la carcassa di un pesce luna FOTO

Silvi. Avvistato un curioso esemplare di “pesce luna” nelle acque antistanti il territorio di Silvi e, precisamente, sulla sponda sud del Fosso Concio. Recuperato privo di vita dagli uomini della Guardia Costiera di Silvi, l’esemplare è stato caricato ed affidato all’Ufficiale Veterinario dell’ASL di Teramo,che ha disposto l’invio della carcassa all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per le previste indagini anatomo-patologiche ed eventuali ulteriori esami per il monitoraggio della fauna marina.

Tra i pesci ossei più pesanti, i cui esemplari più grandi possono raggiungere un’altezza di 4,2 metri ed una lunghezza di 3 metri, è caratterizzato dalla sua estrema longevità, intorno ai cento anni di età, nutrendosi di plancton, di piccoli pesci e di meduse.

Nell’attesa che gli esami stabiliscano la causa della morte, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, Tenente di Vascello Sandro Pezzuto raccomanda di adottare le più opportune ed idonee cautele in caso di avvistamento di tali esemplari con unità a motore e di comunicarne tempestivamente la posizione contattando il numero 085/8004918.

IL PESCE LUNA TROVATO A SILVI ERA ANCORA VIVO: MORTO PROBABILEMTNE PER UNA FERITA DA ELICA SULLA PINNA

L’esemplare di pesce luna è stato rinvenuto spiaggiato sulla battigia dell’Area Marina Protetta all’altezza del lido Corallo di Silvi. A fare il ritrovamento dell’animale ancora vivo è stato un ragazzo, Iacopo Celli, che ha anche tentato di riportarlo a largo, ma senza successo; ha allertato allora la Riserva Naturale dei Calanchi di Atri e sul posto si è recata la biologa Marina De Ascentiis, collaboratrice dell’AMP, che ha constatato il decesso causato, molto probabilmente, da una grossa ferita da elica alla base della pinna dorsale.

Il ritrovamento ha generato molta curiosità nei passanti e in molti hanno chiesto spiegazioni vista la forma circolare e particolare dell’animale alla quale deve il suo nome, ma che ha creato negli osservatori anche difficoltà nel classificarlo come pesce.

Non molto tempo fa una razza (Dasyatis pastinaca), una specie rara in Adritatico, dalle dimensioni ragguardevoli, si è spiaggiata sull’arenile dell’Area Marina Protetta. Frequenti sono anche gli avvistamenti di numerose specie marine che nuotano indisturbate nei pressi di Torre Cerrano: oltre a verdesche, tonni, razze e tartarughe Caretta caretta, anche un esemplare di tursiope, la specie di delfino più diffusa nel nostro mare, è stato avvistato dalle Guide del Cerrano mentre nuotava a 150 metri dalla spiaggia.

Si è di recente concluso lo studio durato un anno per costituire la lista delle specie presenti nell’AMP e si è constata con grande soddisfazione la presenza della Cheppia (Alosa fallax), specie sempre più rara in Adriatico, perchè il suo luogo di riproduzione è lungo i fiumi.

Secondo i responsabili del Parco del Cerrano “spiaggiamenti e avvistamenti confermano la ricchezza di specie marine che frequentano l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e la necessità di tutelarle per far sì che questi eventi non siano soltanto episodici, ma sempre più frequenti”.