Giulianova. L’inizio della bella stagione e della nuova amministrazione giuliese, con il sindaco riconfermato Francesco Mastromauro, deve fare i conti con alcuni problemi, evidenziati da residenti e turisti, e visibili ad occhio nudo a chi passeggia per la città.
Una breve passeggiata al centro storico, in via Diaz, strada che fiancheggia il retro della scuola elementare De Amicis e la chiesa di San Antonio, collegando via Del Popolo con il corso Garibaldi, e subito si notano diversi tombini completamente occlusi da terra e sporcizia varia, con tanto di erbetta. Il manto stradale, composto da blocchetti di pietra, seppure suggestivo, presenta avvallamenti un po’ ovunque, e, nelle vicinanze della pizzeria, un artistico lampione in ghisa mostra i segni di un incontro ravvicinato con qualche auto, rimanendo in incerto equilibrio a presidiare l’area utilizzata come parcheggio, insieme ad un cestino per i rifiuti che ha subito lo stesso destino.
Spostandosi verso l’incrocio con piazza della Libertà, dove il semaforo “intelligente” ha smesso di funzionare ormai da qualche giorno, facendo scorrere il traffico più agevolmente, si nota subito il cartello che indica l’ormai scomparso tribunale e, in un angolo, un paletto di segnalazione di limite di carreggiata abbandonato chissà da chi e chissà da quanto. Poco distante quello che resta di un lampione di ghisa segna l’incrocio. Intorno qualche vuoto lasciato dall’eliminazione delle palme attaccate dal punteruolo rosso e facciate di edifici, alcuni di colori improbabili, che delimitano quello che dovrebbe essere uno degli spazi qualificanti della città.
La domenica, da queste parti, transitano decine di pulman di turisti che si recano al santuario della Madonna dello Splendore. Molti autobus si fermano per chiedere informazioni, dato che la segnaletica per il santuario è carente. I turisti arrivano, fanno la loro visita al santuario, e poi ripartono, ignorando che a poche centinaia di metri sorge uno dei più interessanti centri storici d’Abruzzo. Intanto lo spazio verde di fronte palazzo Masseri, trasformato in una landa desolata, è, come al solito, utilizzato come deposito di rifiuti.
L’estate è ormai vicina, e c’è ancora tanto da lavorare. I tempi della campagna elettorale sono finiti; pulire un paio di tombini e sistemare i lampioni e i cestini danneggiati non sarà difficile e, se è vero quello che dice Lao Tzu, “Un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo”, sarebbe ora di iniziare a camminare.
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