All’evento si sono uniti anche cittadini non iscritti alle associazioni promotrici, tra cui rappresentanti del Comitato di Quartiere dell’Annunziata. Presenti anche dei bambini che hanno partecipato con entusiasmo alla pulizia, cosa che fa ben sperare per il futuro, quando gli adulti saranno loro. C’è stato anche un casuale e felice incontro con le Guardie Ecologiche Volontarie alla loro prima uscita di pattuglia sul fiume.
“Oltre agli aspetti educativi c’è poi il risultato immediato della pulizia. Ora – commentano le due associazioni – dal ponte in legno il colpo d’occhio rivela come sia migliorata la situazione: dalle sponde prima coperte di plastica ad un ambiente molto più pulito, sebbene ci sia ancora da fare. Sono state rimosse alcune tonnellate di rifiuti, quasi esclusivamente plastica proveniente dall’erosione della vecchia discarica di Coste Lanciano con la piena di alcuni mesi fa”.
Legambiente FIAB e Nordik Walking sottolineano che “ci sono anche altri casi di vecchie discariche anni ’80 presenti lungo i fiumi, che sono potenziali bombe ad orologeria. E’ il caso della ex discarica comunale di Colleranesco, per la quale ci sarebbe un progetto di messa in sicurezza in attesa di finanziamento regionale. Purtroppo non basta che vengano stilate graduatorie regionali per finanziare queste azioni: laddove vi sono rischi potenzialmente imminenti è necessario attivare procedure d’urgenza, in questo caso almeno per realizzare argini a prova di piena. Non si tratta di discariche abusive e industriali tipo Bussi, queste erano legali e trattavano rifiuti domestici, ma con la leggi del’epoca di fatto si potevano realizzare semplici buche nel terreno, dove si conferivano rifiuti indifferenziati. Di questi rifiuti ad oggi resta principalmente la plastica, come dimostrato dalla raccolta di ieri. Ma vi è un altro inquinante più subdolo: all’epoca nella spazzatura domestica finivano anche le pile, con i loro metalli pesanti che restano pericolosi nel tempo. Quando i metalli pesanti finiscono disciolti nelle acque non è più possibile raccoglierli come la plastica. Essi entrano quindi nella catena alimentare e li ritroviamo in concentrazioni più o meno elevate nei prodotti ittici che finiscono sulle nostre tavole”.
Le associazioni così come i volontari auspicano che “la salute dei fiumi diventi centrale nella politica del territorio, poiché è dai fiumi che deriva la salute del mare; quel mare da cui dipendono la pesca e il comparto enogastronomico, così come il fondamentale settore turistico e soprattutto la salute di noi tutti”.
“Lanciamo infine – concludono le due associazioni – un segnale di speranza con l’annuncio che i volontari hanno ieri costituito di fatto il gruppo Amici del Parco Annunziata, un gruppo volontario permanente che si occuperà quotidianamente dell’ambiente del parco e della zona fluviale: una domenica di volontariato non basta, ma è stata una buona partenza per il futuro”.