Il nodo del contendere, finito sul tavolo dei giudici amministrativi, riguarda la decisione del dirigente del Comune di Martinsicuro, di non accogliere la richiesta di sanatoria delle case parcheggio, che al contrario aveva dichiarato in ammissibile l’applicazione di una norma di legge, regionale, che prevede anche l’assegnazione, in via definitiva, di un alloggio concesso in uso provvisorio da oltre 15 anni.
Il Comune di Martinsicuro, che si è costituito nel giudizio (difeso dall’avv. Camilo Orlando), nell’opporsi all’accoglimento della domanda cautelare ha sostenuto che l’allontanamento dell’uomo, in seguito al recente arresto che era più cogente il principio della sospensione del provvedimento, visto che l’uomo, in maniera coattiva, aveva dovuto lasciare la casa.
” Ma è proprio la condizione di carcerazione del ricorrente”, sottolinea l’avvocato difensore, Vincenzo Di Nanna, ” ad offrire la prova più convincente della ricorrenza del pericolo di un danno grave ed irreparabile, considerata l’impossibilità di poter accedere ai benefici alternativi (detenzione domiciliare – affidamento in prova ai servizi sociali) nel caso di definitiva perdita della “casa parcheggio”
Il Tar (Presidente Paolo Passoni, Relatore Lucia Gizzi), ha ritento la piena ricorrenza dei presupposti di legge accogliendo la domanda cautelare e così, non solo preservato il diritto della famiglia Guarnieri a vivere in un alloggio assegnato “provvisoriamente” da oltre 15 anni, ma, soprattutto, la possibilità per il capo famiglia di ottenere la detenzione domiciliare!
Hanno condiviso e sostenuto le ragioni di Italo Guarnieri il sindacato “Inquilini Casa e Territorio” (SICET), rappresentato dal responsabile provinciale Antonio Di Berardo e la Fondazione “Romanì” di Nazzareno Guarnieri.