Teramo ed i campi di concentramento durante il fascismo

Teramo. Era il 1940 quando Benito Mussolini ordinò, tramite un dreceto regio, l’internamento di tutti gli immigrati provenienti dai paesi nemici. Rom, slavi, ebrei e 167 cinesi, questi ultimi tutti deportati in Abruzzo, nei campi di concentramento di Isola del Gran Sasso e Tossicia.

 

Lo rivela “Terre di mezzo street magazine” nel numero appena uscito, che ha ricostruito il destino dei quasi duecento cinesi spulciando nei faldoni degli archivi dei comuni di Tossicia ed Isola. Un internamento terminato solo nel 1944, quando gli Alleati liberarono l’Abruzzo e, di conseguenza, tutti coloro che si trovavano nei campi di concentramento, questi ultimi diversi però da quello che abbiamo purtroppo imparato a conoscere. Gli internati erano sistemati in abitazioni e ostelli contrassegnate da uno schizzo del volto del Duce accanto alla porta e con condizioni igieniche dignitose, secondo le fonti dell’epoca. Erano liberi di circolare nel territorio comunale e di lasciarlo una volta ottenuto il permesso del podestà. Così molti, anche una volta liberi, hanno deciso di restare. La comunità cinese della provincia di Teramo è infatti ormai alla quarta generazione.

 

 

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