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Letizia Marinelli alla presentazione della casa-rifugio Maia: “Grazie per non avermi invitata”

Teramo. Una presenza inattesa alla presentazione dell’apertura di “Casa Maia”, la seconda casa-rifugio in Abruzzo dopo quella in provincia dell’Aquila. C’era anche Letizia Marinelli (foto di Elisa Leuzzo), consigliera regionale Pari Opportunità questa mattina nella Sala Giunta della Provincia, di recente coinvolta nell’inchiesta Rimborsopoli insieme al Governatore Gianni Chiodi con cui, da come è emerso dalle indagini della Procura e dalle parti comunque ammesso, ha condiviso l’ormai celeberrima stanza 114 di un hotel di Roma.

«Grazie per non avermi invitata», ha aperto l’intervento con una piccola nota polemica, per poi ribadire l’importanza dell’apertura della seconda casa-rifugio regionale. In effetti, da quanto si è appreso, la presenza della consigliera di Parità non sarebbe stata prevista.

La casa-rifugio. Del progetto è capofila la Provincia di Teramo (la coordinatrice è Roberta Pellegrino di Ananke Onlus) che ha lavorato insieme al Comune di Teramo, al Comune di Pescara, al Comune di Chieti, all’Associazione Ananke Onlus e alla Cooperativa sociale Alpha.

Alla presentazione, oltre al presidente Valter Catarra, al vicepresidente Renato Rasicci e all’assessore comunale Giorgio D’Ignazio erano presenti Emilia De Matteo (assessore alle Politiche sociali e alla Pari opportunità della Provincia di Chieti); Anna Pompili (consigliera di parità della Provincia di Teramo); Mirella Marchese (Assessore del Comune di Teramo); Nausicaa Cameli (assessore politiche sociali del Comune di Giulianova); Desireè Del Giovine presidente della CPO provinciale.

C’erano anche “le protagoniste” del progetto Maia, le responsabili dei tre Centri antiviolenza: Maria Laura De Loreto, ass. Alfha di Chieti; Roberta Pellegrino e Rita Pellegrini del centro Ananke di Pescara; Cristina di Baldassarre, Centro La Fenice di Teramo.

Casa Maia offrirà protezione alle donne vittime di violenza e ai loro figli e li affiancherà con un sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento. “La residenza è strutturata secondo una metodologia “orientata al genere” che pone al centro la relazione tra donne, operatrici e vittime e lavora a rafforzare la soggettività femminile – ha spiegato Roberta Pellegrino – per questo il personale è esclusivamente femminile, ha un’esperienza specializzata e pregressa e ha collaborato anche con i tre centri antiviolenza coinvolti: Centro Antiviolenza Ananke di Pescara, Centro Antiviolenza ‘La Fenice di Teramo’ e Centro Antiviolenza ‘Consultorio Alpha’ di Chieti”.

La struttura, che dispone di 8 posti, sarà autogestita con il supporto di 6 operatrici stanziali e di 3 collaboratrici esterne e garantirà ospitalità gratuita alle donne e ai loro figli una serie di servizi. Comprensibile soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente Renato Rasicci che ha seguito il progetto sin dall’inizio: “E’ un giorno importante per le donne perché colmiamo un vuoto offrendo un servizio fondamentale per le donne vittime di violenza e per i loro figli”. Gli auguri e i ringraziamenti del presidente Catarra “a tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa” ha aperto la presentazione del progetto : “Non posso non sottolineare che, anche in questo caso, le Province, che si dipingono come inutili, hanno svolto un ruolo determinante”. Avranno accesso alla casa-rifugio solo le donne “pre-selezionate” dai centri antiviolenza.