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Teramo, sciopero della fame per Liliana Serafini

Teramo. La storia di Liliana Serafini è la storia di una lunga e inesorabile malattia: la Sla.

 

“Il paziente affetto da SLA soffre di una degenerazione progressiva del motoneurone centrale e periferico, con un decorso del tutto imprevedibile e differente da soggetto a soggetto, con esiti disastrosi per la qualità di vita oltre che sulla sua sopravvivenza. Le conseguenze di questa malattia sono la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione (disfagia), dell’articolazione della parola (disartria) e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un’estensione variabile, fino ad arrivare alla compromissione dei muscoli respiratori, quindi alla necessità di ventilazione assistita e in seguito alla morte. La SLA in generale non altera le funzioni cognitive, sensoriali, sessuali e sfinteriali del malato”.

Liliana abita con il marito Tonino in uno stabile Ater a Colleatterrato in via Giovanni XXIII. Ogni giorno il marito con un figlio, con un vicino di casa, porta in braccio Liliana per i 4 piani del suo appartamento. Una sorta di sedia umana.

In una di queste scalate Liliana donna forte e di coraggio, ha avuto una piccola crisi respiratoria. Oggi è ricoverata in rianimazione all’Ospedale di Teramo. Oggi è un anno dal marzo 2013 quando fu protocollata la richiesta dell’ascensore.

Un diritto per chi è invalido al 100%. Un diritto garantito dalla nostre tasse e da quella carta chiamata Costituzione.

Nel condominio di Liliana e Tonino risiedono un altro invalido al 100% e un’altra persona con disabilità al 75%. Le promesse vane dell’Amministratore Unico dell’Ater di Teramo, il dott. Marco Pierangeli, le rassicurazione di impegno del Sindaco Brucchi. Il sorriso del Governatore Gianni Chiodi, il silenzio delle opposizioni, hanno portato all’esasperazione Tonino, la sua famiglia e gli amici.

Per questo motivo, in occasione della festa delle donna, Tonino Serafini, il blogger Giancarlo Falconi e la società civile, che vorrà essere solidale con la protesta pacifica, inizieranno uno sciopero della fame ad oltranza, fin quando non ci saranno rassicurazione documentate dell’inizio lavori dell’ascensore.

Liliana è una donna.

Liliana non è sola.

Liliana avrà il suo ascensore per sentirsi libera.

Noi siamo con Liliana…voi?