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Pesca illegale a Roseto: sequestrati 2 tonni

Giulianova. E’ iniziato lo scorso 1° marzo e terminerà il prossimo 30 marzo il divieto di pescare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di pesce spada nel Mar Mediterraneo, divieto rivolto a tutti coloro che esercitano la pesca sia in forma professionale che sportiva e ricreativa.

Come già avvenuto lo scorso anno, anche per il 2014, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha imposto il veto con il decreto n. 1202 del13 gennaio 2014, in ossequio alla raccomandazione ICCAT n. 11-03 mirata alla tutela della specie ittica in parola, che sarà valido anche per il prossimo periodo che va dal 1 ottobre al 30 novembre, notoriamente molto favorevole alle migrazioni in banchi nelle acque del Mediterraneo avvicinandosi sotto costa.

La norma sanzionatoria per tali condotte illecite prevede aspre sanzioni non solo per chi pesca e commercializza tale specie ittica durante il periodo di fermo, ma anche per chi acquista e quindi detiene novellame di pesce spada.

I controlli da parte degli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo, guidati dal Comandante Sandro Pezzuto, saranno mirati a contrastare il forte fenomeno di depauperamento delle risorse ittiche, causato da una eccessiva ed irrazionale attività, spesso illegale, di pesca. Come illegale è stata l’attività di un pescatore sportivo qualche giorno fa nei confronti di un’altra specie ittica pregiata, ossia il tonno rosso, la cui cattura come noto è stata interrotta lo scorso 26 luglio 2013, a seguito dell’esaurimento della quota nazionale assegnata.

I militari appartenenti agli Uffici marittimi di Silvi e Roseto, sotto il coordinamento del Comandante Pezzuto, infatti, dopo una serie di appostamenti notturni, hanno potuto sottoporre a sequestro amministrativo due esemplari di tonno rosso del peso totale di quasi un quintale, appena sbarcato dall’unità da diporto, ormeggiata presso il porticciolo turistico ‘Vallonchini’ di Roseto.

L’operazione si inquadra nella costante e vasta azione di vigilanza che gli uomini della Guardia Costiera, da sempre, esercitano lungo le coste teramane. Una volta inflitta la prevista sanzione pecuniaria, il pescato sequestrato ritenuto idoneo al consumo umano, dopo essere stato analizzato dai veterinari dell’ASL di Teramo, è stato devoluto in beneficenza a due istituti caritatevoli della zona.