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Operazione “Game Over”: tredici arresti sull’asse Napoli-Teramo

Teramo. Un anno e mezzo di indagini che hanno portato all’arresto di tredici persone, nell’ambito di un’operazione denominata “Game Over” che ha messo fine al trasferimento di droga dalla Campania alla costa teramana. Il reparto operativo dei Carabinieri di Teramo ha eseguito questa mattina tredici ordinanze di custodie cautelari (sei in carcere e otto agli arresti domiciliari) a carico di altrettante persone, quasi tutte residenti tra Martinsicuro e Colonnella, ma originarie di Napoli.

Gli arresti. In carcere è finito, in primis, Gennaro Di Costanzo, 38enne, considerato dai militari il vertice del sodalizio criminale, già arrestato a Barcellona nel 2005 con il capo degli scissionisti Raffaele Amato e poi trasferitosi proprio a Martinsicuro. All’uomo, tra l’altro, viene anche contestato il metodo mafioso ed è considerato dagli investigatori contiguo al clan camorristico Amato-Pagano. Con lui in carcere sono finiti Antonio Manzo, Ines, Aldo e Raimondo Buonavoglia e Carmine Pietropaolo. Agli arresti domiciliari è finita invece l’unica teramana coinvolta nell’operazione, Donatella Mancini di Colonnella, oltre a Patrizio Andolfi, Antonietta Di Giorgio, Anna Maria Buonavoglia, Immacolata Odierno, Andrea Iozzi e Francesco De Luca. A tutti viene contestata l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso per tre dei soggetti arrestati. “Nell’anno e mezzo di indagini abbiamo intercettato ventuno corrieri della droga – ha spiegato il comandante provinciale Giovanni Tosti – riuscendo a sequestrare otto chili di cocaina per un totale di circa 25 chili di droga mossa dalla zone di Secondigliano e Scampia fino alla provincia teramana, coinvolgendo anche Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Un’operazione che ci ha spinto anche oltre i confini per gli arresti (tra Germania ed Olanda; ndg)”. Un successo del reparto operativo di Teramo, che si è avvalso questa mattina anche degli uomini della compagnia di Alba Adriatica, diretta dal comandante Raffaele Iacuzio: “Sono stati impiegati cento uomini oltre alle unità cinofile – ha spiegato il capitano Nazario Giuliani – In totale sono 72 le persone indagate (sono attesi altri sviluppi in tal senso; ndg). La cocaina sequestrata è pura all’80%. Tra l’altro, per le indagini, ci siamo avvalsi anche di un video della trasmissione “Le Iene”, a cui abbiamo richiesto l’acquisizione di un filmato in cui venivano ricostruiti alcuni spostamenti di persone oggetto d’indagine”.

Il modus operandi. Secondo le indagini, l’associazione era strutturata in diversi livelli operativi, che prevedevano anche collaboratori incaricati di organizzare i trasferimenti della droga sulla costa adriatica. La matrice camorristica dell’organizzazione è stata da subito evidente agli inquirenti e l’attività di indagine ha evidenziato rapporti ed alleanze molto strette tra il teramano ed i trafficanti, in un vero e proprio asse Napoli-Teramo creato ad hoc per lo spaccio. “Questo però non vuol dire che nel teramano ci sono infiltrazioni di stampo camorristico”, ha tenuto a sottolineare il comandate Tosti. Il clan era particolarmente abile nel cambiare i metodi di trasporto ed occultamento della droga, nello smistamento e consegna delle sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana) e arrivava addirittura ad assistere gli “associati” dopo l’arresto, garantendo loro supporto legale e mantenimento per le famiglie.

Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore David Mancini della Distrettuale Antimafia dell’Aquila, mentre le ordinanze sono state firmate dal Gip Marco Billi della Distrettuale. I carabinieri hanno richiesto anche un’altra misura cautelare per un un 14esimo soggetto appartenente al clan criminale, tuttora però ricercato.