Teramo. La prima denuncia risale a oltre un anno fa, al 19 dicembre 2012 per la precisione, ma ad oggi nulla è stato fatto.
Il Comitato di Quartiere della Gammarana, così, si trova costretto a lanciare un ‘ultimo avviso’ agli organi preposti affinchè venga risolta la questione relativa alla presenza di amianto in alcuni luoghi del quartiere.
In caso di prolungato silenzio, avverte il presidente Alfonso Marcozzi, sarà l’autorità giudiziaria ad occuparsene.
Il sollecito è stato inviato al sindaco Maurizio Brucchi, al comandante della Polizia Municipale, al direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Teramo ed all’Arta Abruzzo.
“La situazione critica in località Gammarana-via Tripoti” spiega Marcozzi nell’esposto “è dovuta alla presenza di un capannone con copertura in lastre di eternit di circa 400 mq localizzato lungo Viale Crispi e prospiciente su Via Tripoti. E’ pur vero che l’Arta, con nota del 28 dicembre 2012, ci metteva al corrente che aveva sollecitato gli uffici preposti ad agire, come pure dopo la nostra denuncia del 19 giugno 2013 l’allora manager della Asl, Giustino Varrassi, dichiarava che da lì a breve tutto si sarebbe risolto. Purtroppo ad oggi la situazione è addirittura peggiorata. Questa associazione non vuol creare nessun tipo di allarmismo, ma vuole solo conoscere se la condizione del sito è in una situazione di rischio, per la salute dei cittadini, oppure no. In mancanza di interventi, saremo costretti ad informare l’Autorità Giudiziaria”.