Vicenda, questa, lunga due decenni, all’origine dei quali il Comune aveva sequestrato un immobile, di proprietà dell’imprenditore, che poi aveva anche dovuto subire un fallimento. Panichi, però, non si arrendere e annuncia ricorso in Cassazione. ” Non comprendo i motivi per i quali la Corte d’Appello de L’Aquila”, si legge in una nota, ” abbia ribaltato le precedenti sentenze. Ritengo assurdo il non riconoscere il danno patrimoniale, dal momento che lo stesso danno è stato acclarato da oltre organi giudicanti (gli era stata accordata una provisionale di 250mila euro, ndr)”. Critiche anche sul fatto che siano state compensate le spese nel percorso giudiciario.