Truffano gioielliere pagando con assegni scoperti: denunciata coppia di Alba Adriatica

carabinieri4Alba Adriatica. Raggirano un gioielliere in due momenti diversi. La scusa è quella di suggellare con un regalo di prestigio il loro anniversario.

Così nello spazio di poche ore (lei il venerdì sera, il compagno il sabato mattina), fanno acquisti in  una nota gioielleria di Alba Adriatica. La merce, un orologio da 2mila euro e una parure da 3.500, vengono pagati con assegni, in uscita dallo stesso conto corrente. Che però è quasi a zero e le firme, apposte dalla coppia di fidanzatini, sono apocrife, cioè false. Devono rispondere del reato di truffa i due giovani di Alba Adriatica, incensurati (R.C.di 33 anni e la compagna, G.N. di 34) che nello scorso fine settimana hanno cercato di raggirare un commerciante del posto. Il piano era stato studiato in precedenza. La prima a presentarsi nel negozio di preziosi, venerdì sera, è stata la donna, che ha raccontato di dover fare un regalo di anniversario al compagno. Per questa ragione ha scelto prima, e pagato poi, con un assegno (che successivamente si è emerso senza copertura) incassabile solo il lunedì, alla riapertura delle bache, un elegante orologio del valore di 2mila euro. Il mattino successivo (sabato) è stata la volta del compagno a mettere in scena la stessa  situazione. Questa volta per la sua “amata” ha scelto una parure completa, del valore di 3.500 euro. Anche in questo caso l’acquisto è stato saldato con l’emissione di un assegno. Il lunedì successivo, alla riapertura delle banche, il gioielliere si è recato allo sportello per incassare i due titoli di credito. Ma ha subito scoperto l’inghippo: il conto era quasi al verde e le firme apposte erano false. A quel punto è scattata immeditamente la segnalazione ai carabinieri della stazione di Alba Adriatica, che sono risaliti in breve tempo all’identità della coppia di truffatori. I militari, per evitare guai maggiori, hanno consigliato alla coppia di restituire l’orologio e i monili. Inizialmente i due hanno detto di aver venduto la merce, poi però hanno fatto dietrofront e hanno riconsegnato il tutto al commerciante.

 

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