Martinsicuro. Il licenziamento per motivi disciplinari viene annullato e il lavoratore, allontanato dall’azienda a gennaio, viene rientegrato con il contestuale pagamento di tutte le spettanze nel periodo nel quale non ha prestato servizio. Fattispecie, questa, prevista dalla legge Fornero in questi casi.
Potrà tornare a lavorare nell’azienda, la Carbotech di Martinsicuro, V. T., 49 anni di Martinsicuro, l’operaio licenziato per motivi disciplinari lo scorso 18 gennaio. Il giudice del lavoro del tribunale di Teramo, Giuseppe Marcheggiani, infatti, ha accolto il ricorso dei legali dell’operaio (Francesco Antonini e Sigmar Frattarelli), condannando l’azienda a reintegrare il dipendente nel suo posto di lavoro, al pagamento di tutti gli oneri dal gennaio al momento della “riassunzione” (come se il licenziamento non si fosse mai concretizzato) e a farsi carico delle spese legali della controversia. Il giudice, nell’accogliere il ricorso, ha stabilito l’assoluta infondatezza delle contestazioni disciplinari che erano state alla base della risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa. L’azienda, infatti, aveva motivato il licenziamento asserendo che il lavoratore, durante, un’ispezione notturna, era stato trovato inattivo e senza svolgere nessuna attività. “Dall’istruttoria” commentano i due legali, Antonini e Frattarelli, ” è emerso che la contestazione dell’azienda era un mero pretesto per licenziare il lavoratore, il quale, infatti, nel corso del giudizio ha dimostrato di avere regolarmente svolto le sue mansioni lavorative ed, anzi, si era anche premurato di far ripartire la lavorazione di un forno che si era bloccato ed anche di coadiuvare un proprio collega nelle operazioni di carico e scarico di un altro forno e, prima della fine del suo turno, ha anche proceduto alla integrale pulizia dei macchinari che gli erano stati affidati”.