Per l’esattezza, già da qualche ora, era stata avvistata e segnalata da privati cittadini la presenza di tale gommone nell’altra piattaforma off-shore “Eleonora”, anch’essa gestita dalla società Adriatica Idrocarburi s.p.a., dove peraltro erano in corso lavori di manutenzione della relativa condotta sottomarina.
Immediato e determinato è stato l’intervento del personale militare a bordo della Motovedetta della Guardia Costiera, che ha portato a termine con successo la missione, scongiurando l’eventualità che gli stessi pescatori di frodo incorressero in probabili incidenti per la presenza di strutture ed unità intente ad espletare i lavori di manutenzione delle sealine, pericolose in quanto destinate all’estrazione di gas dal sottosuolo. Si è proceduto, quindi, a multare i due pescatori di mille euro e al sequestro del fucile subacqueo.
In effetti, la pesca subacquea, come il transito, l’ancoraggio, l’ormeggio e qualsiasi altra attività concernente i pubblici usi del mare non autorizzata, è vietata ad una distanza di 500 metri dal punto di posizionamento delle piattaforme, proprio per ragioni di sicurezza, ed è regolamentata dall’Ordinanza n. 66/2013 in data 11.09.2013 della Capitaneria di Porto di Pescara. Il Comandante Pezzuto, alla luce di quanto accaduto, raccomanda di “mantenersi sempre alla distanza prevista dalle installazioni di cui sopra e, nel contempo, di prestare la massima attenzione anche ad eventuali unità di appoggio o adibite a compiere attività commerciali o di manutenzione impegnate lungo i tratti mare ove corrono le condotte sottomarine, allo scopo di evitare il verificarsi di possibili incidenti e pericoli in mare”.