Puntuale alle 8.30, Salvatore Parolisi ha raggiunto la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila per la prima delle tre udienze fissate nel processo di secondo grado che lo vede imputato di omicidio volontario della moglie Melania Rea.
In aula sono presenti, oltre all’ex caporalmaggiore dell’esercito ed ai suoi difensori, anche il fratello di Melania, Michele Rea, ed il padre Gennaro assistiti dall’avvocato Mauro Gionni.
Parolisi, condannato all’ergastolo in primo grado dal gup di Teramo, Marina Tommolini, continua a proclamare la sua innocenza. Nei giorni scorsi, aveva anche lanciato un appello al telefonista anonimo che scoprì il corpo della donna nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto.
I legali della difesa, Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato cercheranno di dimostrare l’infondatezza delle accuse.
CHIESTA LA CONFERMA DELL’ERGASTOLO
nel corso della prima udienza in Corte d’Assise d’Appello, davanti ai giudici togati Catelli e Servino, Il procuratore generale, Romolo Como, ha chiesto la conferma dell’ergastolo per Salvatore Parolisi. Per il procuratore, infatti, regge l’impianto accusatorio che ha portato alla condanna al carcere a vita dell’ex caporalmaggiore anche se le motivazioni scritte nel giudizio di primo grado restano carenti.