Teramo. Non sembra essere destinata a una fine la vicenda che ha visto protagonista il cane Biancone. Prima la ricerca senza successo degli operatori veterinari, poi l’“arresto”, l’indignazione della gente, le manifestazioni, infine l’adozione del cane certamente più amato dalla città da parte di Marcello Olivieri, presidente dell’associazione Teramo Vivi Città.
Una scelta dettata, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale, esclusivamente dal fatto che quella di Olivieri sarebbe stata l’unica istanza di adozione pervenute. Da qui la scelta di affidare al presidente dell’associazione il pastore abruzzese; una decisione che non è piaciuta al commerciante teramano Antonio Topitti, da sempre uno dei più accaniti “fan” del grande Biancone.
Stando, infatti, alla versione di Topitti, il sindaco Brucchi, intervenuto alla manifestazione che si è tenuta venerdì scorso in piazza Martiri, avrebbe infatti che c’erano più richieste, di cui una avvenuta tramite mail e altre protocollate presso l’URP. “In quella sede – racconta il commerciante – concordammo che, appena gli uffici sarebbero stati aperti, io avrei presentato una ulteriore richiesta a nome di Nerone Daniela, la signora che ha adottato di fatto Biancone da sempre, cosa che feci puntualmente lunedì mattina alle 8,30 appena aprì l’ufficio del Comune. La richiesta la feci in triplice copia per portarne una direttamente al sindaco, consegnata alle 8,45, nelle mani della sua segretaria, considerata l’urgenza del caso. Durante il fine settimana sia nella giornata di sabato che di domenica mi sono sentito più volte con il sindaco e il suo segretario Vinicio, soprattutto a seguito dell’incontro del tutto casuale avuto nella giornata di sabato mattina presso il canile di Castelbasso con Antonimi, veterinario della Asl e responsabile del procedimento Biancone, il quale testualmente disse: “Biancone non è pericoloso né tantomeno aggressivo, sta bene in salute, non ha la rabbia, è sufficiente che lunedì prossimo a qualsiasi ora del giorno vengano l’adottante nominato dal sindaco insieme a un responsabile del Comune (un vigile) portando la rispettiva documentazione sulle generalità del cane e io non avrò problemi ad affidare il cane e fare le visite di routine a domicilio”. Brucchi nella giornata di domenica si era impegnato con il sottoscritto a esaminare attentamente tutte le richieste prima di fare l’affidamento, tendendo conto di vari fattori e non solo quello della temporaneità di presentazione di domanda. A questo punto ritengo che l’arbitrario affidamento al sig. Olivieri sia del tutto temporaneo sino alla durata della quarantena di Biancone. Per l’assegnazione definitiva, il sindaco Brucchi in prima persona, nell’interesse di Biancone, deve valutare attentamente tutte le proposte e se è necessario istituire un’apposita commissione in merito”.
La cosa, secondo Olivieri, sarebbe bastata a scatenare un vero e proprio putiferio: sul profilo personale sarebbero infatti apparse vere e proprie minacce nei confronti del presidente di Teramo Vivi Città per aver preso in affidamento il cane. Una “sorpresa” che ha spinto Olivieri a dichiarare, sempre sul social network, di essere pronto a querelare chiunque si ponga in questa maniera.
Qualcosa lascia supporre che la questione è tutt’altro che conclusa.