Teramo. La squadra mobile scova false colf e collaboratori domestici in casa dei teramani e denuncia 40 persone.
Per contrastare l’immigrazione clandestina, e’ stato avviato un attento monitoraggio delle numerose pratiche presentate presso lo sportello unico per l’immigrazione relative alla cosiddetta “emersione” di cittadini extracomunitari irregolari gia’ presenti sul territorio nazionale. Sono stati, cosi’, estrapolati i dati relativi a numerosi datori di lavoro residenti in provincia di Teramo che avevano fatto richiesta di emersione a favore di lavoratori extracomunitari alle loro dipendenze prima occupati irregolarmente in qualita’ di colf o badanti. Gli accertamenti sono stati quindi indirizzati alla verifica dell’effettiva presenza di questi lavoratori domestici presso i luoghi lavorativi indicati nelle dichiarazioni presentate telematicamente presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Teramo nel previsto periodo dalla legge fra il 15/9/2012 ed il 15/10 2012. La legge richiedeva che le dichiarazioni di emersione fatte dai datori di lavoro dovessero riguardare lavoratori domestici irregolari gia’ alle loro dipendenze da almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della legge. L’attivita’ di indagine ha evidenziato, al contrario, in moltissimi casi l’assoluta falsita’ delle dichiarazioni in quanto, di fatto, colf e badanti non sono stati trovati al lavoro. Per questo sono stati indagati 40 datori di lavoro di cui 11 stranieri per i reati di favoreggiamento alla permanenza sul territorio dello stato di cittadini extracomunitari al fine di profitto e per falsita’ ideologica e materiale commessa dal privato. Nel corso dell’indagine, e’ emersa la figura di un cittadino marocchino T. C. di 34 anni residente a Campli il cui ruolo era quello di mediatore fra i datori di lavori e i cittadini extracomunitari. In taluni casi e’ stato accertato che gli stranieri beneficiari della regolarizzazione hanno sborsato somme cospicue di denaro variabili da 3.500 a 8.000 euro.