Silvi. Undici osservazioni. Sono quelle presentate ieri dal circolo di Legambiente di Silvi al sindaco e al funzionario responsabile del servizio Urbanistica del Comune in merito al progetto di recupero e di riqualificazione dell’area occupata dall’ex segheria Vallescura.
L’obiettivo è quello di verificare che si tratti davvero di un progetto efficace di riqualificazione per una parte importante dell’area urbana di Silvi e non solo di quello che Legambiente definisce “un’operazione immobiliare di mero sfruttamento del territorio”.
“L’aspetto che ci ha particolarmente colpito di questo progetto – afferma Michele Cassone – è la carenza ingiustificabile di standard urbanistici importanti come il verde e gli spazi pedonali pubblici, che invece di essere richiesti dall’amministrazione comunale, quale primo requisito necessario alla riqualificazione urbanistica e ambientale di un luogo molto centrale di Silvi e molto carente di verde e spazi pubblici, vengono da quest’ultima addirittura monetizzati e rivenduti al privato a prezzi di saldo: 1.417 mq a meno di settantamila euro! Una caratteristica negativa che ha accomunato i progetti pubblico/privato presentati in questi ultimi anni, incluso il progetto presentato recentemente dalla Pescara Calcio, è la totale mancanza di comunicazione e di partecipazione attiva dei cittadini, e delle loro associazioni, alle decisioni che riguardano le scelte strategiche del territorio di Silvi; una mancanza che non è solo un irriverente gesto degli amministratori nei confronti dei cittadini, ma anche una palese mancata attuazione di numerose Leggi nazionali e regionali, come ad esempio la Legge Regionale n° 18 del 1983 il cui obiettivo è proprio quello “della partecipazione democratica delle Comunità abruzzesi al processo di formazione della politica dell’uso del suolo urbano” e della ‘riaffermazione della rilevanza pubblica dei processi di trasformazione del territorio’”.