Atri. Una fogna a cielo aperto, a due passi dal centro. Succede ad Atri e protagonisti sono due cittadini che, stanchi di una situazione che va avanti ormai da troppo tempo, hanno deciso di presentare un esposto in Procura.
Il secondo, in realtà, visto che la vicenda risale niente meno al 2011. Due anni sono, infatti, trascorsi da quando la signora Natalina ed il signor Mario hanno scoperto la rottura di un tombino fognario a ridosso dei due terreni di loro proprietà. Tombino di proprietà dell’Aca e dal quale fuoriescono continuamente liquami maleodoranti che confluiscono, inevitabilmente, appunto nei due terreni.
A nulla è valso il primo intervento della società acquedottistica pescarese, a seguito di un primo esposto presentato al Corpo Forestale.
“Gli interventi dei tecnici Aca” si legge nell’esposto “si sono rivelati tutt’altro che risolutivi, anzi la condizione dei luoghi è in netto peggioramento e causa l’aggravarsi dei danni ai fondi, oltre che per le maleodoranze”.
E a nulla sono servite, pure, le continue proteste: la fogna a cielo aperto è sempre lì. Da qui, l’esposto alla Procura di Teramo, alla quale si chiede di “valutare i fatti” una volta per tutte ed accertare eventuali responsabili.
Marina Serra
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