Metodi già collaudati, ma ora messi in pratica anche nelle vicine Marche. Ancora guai per F.A. il ragioniere commercialista di Sant’Egidio di 63 anni, che inanella una nuova denuncia. Il professionista vibratiano, infatti, deve rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato in concorso con due “compari” ascolani, D.V. di 57 e I.S. di 60. Secondo quanto accertato dai carabinieri della locale stazione, diretti dal maresciallo Mario De Nicola, il professionista, all’insaputa di un artigiano al quale teneva la contabilità, avrebbe in maniera fittizia assunto due persone, poi licenziate, per poter fruire delle indennitò di disoccupazione, per un lungo periodo. La truffa stimata ai danni dell’Inps si aggira attorno ai 30mila euro. I guai per il professionista, però, non si sono limitati alla truffa, ma nel contesto della stessa indagine, con la verifica di una serie di documentazioni, è emerso che sempre attraverso il nominativo dell’ignaro artigiano, sono stati chiesti ed ottenuti dall’ufficio immigrazione della questura di Ascoli (attraverso comunicazioni al ministero degli interni) il rinnovo di cinque permessi di soggiorno per altrettanti cittadini etracaomunitari, attraverso falsi contratti di lavoro. Per questo motivo, spno scattate anche delle denunce per errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e favoreggiamento alla permanenza in Italia di clandestini.