Teramo. Nel 2012, in provincia di Teramo, gli sfratti sono stati 165 (105 nel solo Capoluogo) e di questi ben 144 sono stati gli sfratti per morosità (100 nel Capoluogo), che rappresentano l’87,3% del totale ed hanno subìto, rispetto al 2011, un incremento del 35,25%.
Dati e numeri che confermano quella che si sta rivelando come una vera e propria emergenza abitativa e sociale, denunciata più volte dal SUNIA provinciale, il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari. “A rendere più evidente la drammaticità della situazione” aggiunge il segretario Ernino D’Agostino “è il fatto che, sempre rispetto al 2011, le richieste di esecuzione sono aumentate del 58,14% mentre gli sfratti eseguiti sono aumentati del 60,38%. Nessuno può più ignorare la gravità dell’emergenza in corso. Il SUNIA abruzzese rilancerà con forza la mobilitazione perché dalla Regione e dalle Istituzioni locali giungano risposte concrete ed immediate. Sono tre gli obiettivi essenziali per i quali ci battiamo: l’approvazione di una Legge regionale per istituire Commissioni provinciali per la graduazione degli sfratti, che coinvolgano Prefetture, Enti locali e forze dell’ordine allo scopo di gestire le situazioni più critiche; il rifinanziamento del fondo sociale per l’affitto a sostegno dei soggetti più disagiati (è evidente che l’esplosione della morosità discende dalla perdita o dalla drastica riduzione del reddito per centinaia di famiglie); l’immediato rilancio dell’edilizia sociale per realizzare o recuperare alloggi pubblici nei centri con maggiore tensione abitativa attraverso il pieno utilizzo delle risorse disponibili (grida vendetta la circostanza che in Abruzzo, nel vivo di tale emergenza abitativa e di una pesante crisi del settore delle costruzioni, gran parte dei finanziamenti previsti dal programma FAS non siano stati ancora assegnati ai Comuni e alle ATER, che vi siano oltre dieci milioni di Euro di fondi ex Gescal destinati all’Abruzzo e giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti, che non siano stati mai recuperati residui passivi nelle ATER abruzzesi ammontanti –secondo stime effettuate- ad oltre trenta milioni di Euro)”.