“Gli utenti invano – spiega Patricia Corradi, mamma coraggio – hanno sollecitato il Comune affinché provvedesse. Inutile ricordarle quanto possa essere pericoloso per un invalido in carrozzina scendere e salire a causa della una forte pendenza del sottopasso; per una qualsiasi evenienza il carrozzino può sfuggire di mano a chi lo spinge e precipitare rovinosamente. Le auto poi sfrecciano veloci, a doppio senso, con scarsa visibilità ed in una carreggiata stretta e tortuosa. Ogni volta che si affronta il sottopasso bisogna sperare che gli automobilisti abbiano i riflessi pronti a schivare il carrozzino e quindi allargarsi al centro della strada, sempre che l’auto che sopraggiunge in senso inverso glielo permetta. Di sera poi si ha proprio la sensazione di sfidare la sorte e si ha il cuore in gola per tutta la salita. Molti invalidi hanno smesso di passare per Viale Marche, costretti a raggiungere il sottopasso di Largo Ungheria o rischiare meno percorrendo quello di Via Thaulero”.
La mamma-coraggio invita sindaco e giunta a sperimentare di persona “quanto disagio causano con la loro inerzia proprio alle persone più deboli. Forse dopo l’esperienza personale comprenderebbero l’urgenza di perfezionare il famoso contratto. In tutti i modi ringraziamo la ditta di manutenzione che fino a qualche mese fa ci ha permesso di usufruire dell’ascensore, provvedendo ad accomodarlo ogni volta che veniva chiamata”, conclude la Corradi.