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Alba Adriatica, giovane ricercatrice torna in Italia per uno studio sulla cura dei tumori

Da Alba Adriatica a Milano, passando a Strasburgo dove attualmente lavora. Fuga di cervelli all’estero? Non proprio.

 

I cervelli e le professionalità che viaggiano verso l’estero hanno l’ambizione di tornare in Italia. E farlo “riportando” in Italia sostanziosi fondi per la ricerca nel campo della cura dei tumori appare l’altra faccia della medaglia.

 

La protagonista di questo viaggio itinerante è Paola Saccomandi, giovane ricercatrice di Alba Adriatica, che lavora da due anni a Strasburgo. Ebbene, la dottoressa albense è tra i tre ricercatori che sono stati selezionati nell’ambito dell’avviso congiunto per l’incremento dell’attrattività del sistema di ricerca della Lombardia. Bando che prende forma dall’European Reserch Council pubblicato dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia. Iniziativa dedicata di ricercatori italiani che a frponte di un finanziamento europeo intendono svolgere la loro ricerca in una particolare zona del territorio.

 

Paola S’accomandi inizierà uno studio quinquennale sulla cura dei tumori attraverso tecniche mini-invasive al Politecnico di Milano.

 

L’impatto dei tre progetti, uno dei quali curato dalla ricercatrice di Alba Adriatica, si può tradurre in oltre 3 milioni di euro destinati alla ricerca, nonché in opportunità di consolidamento degli Atenei lombardi nel panorama di ricerca internazionale.

Paola Saccomandi che lavora all’Istituto di chirurgia per immagini di Strasburgo e breve si trasferirà al Politecnico.