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Acqua del Gran Sasso, al vaglio altro punto di captazione. L’Osservatorio: “Tutto avvolto nel mistero”

L’Osservatorio sull’Acqua del Gran Sasso si è ritrovato questa mattina nella sede del Wwf Teramo per comunicare la convocazione di un’assemblea pubblica per sabato 13 gennaio. Perché di risposte, nel frattempo, le varie associazioni non ne hanno ricevute.

L’Osservatorio si muove da mesi ormai per la sicurezza dell’acqua del Gran Sasso, stretta “nella morsa” dell’INFN e di Strada dei Parchi. Un problema tornato di straordinaria attualità dopo la sospensione dell’erogazione del maggio scorso per un presunto inquinamento. E da un tavolo tecnico regionale a cui le associazioni varie (e quindi anche i cittadini) non sono ammesse, arriva la notizia di un nuovo punto di captazione (più in alto) proposto dal professor Roberto Guercio, che attualmente è consulente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Strada dei Parchi. Sulla nuova ipotesi per portare acqua alla regione non è dato però sapere di più secondo l’Osservatorio ed anche i sindaci coinvolti brancolano nel buio.

Il risultato è una nuova richiesta di accesso agli atti da parte dell’Osservatorio che tuttora non ha avuto risposta da parte della Regione (è stato presentato a metà dicembre), per capire meglio il progetto al quale il tavolo tecnico sta lavorando.

“Ragioneremo con gli stessi attori della manifestazione del novembre scorso sui prossimi passi – dicono Massimo Fraticelli e Dante Caserta, membri dell’Osservatorio sull’Acqua – Ci colpisce che da maggio non è cambiato praticamente nulla, di tutta la messa in sicurezza annunciata ed il progetto al vaglio sappiamo veramente poco. Il professor Guercio, all’epoca al lavoro anche per il commissario Balducci, si sta preoccupando soprattutto di mettere in sicurezza l’INFN e non l’intero acquifero. Dovrebbe spiegare a 700mila cittadini cosa stanno facendo. Perché non siamo stati convocati al tavolo? Non lo abbiamo mai capito – proseguono – Non capiamo perché si tende a nascondere o a centellinare le informazioni sulla messa in sicurezza. Anche la Regione Abruzzo non è trasparente. Il silenzio è preoccupante”.

Tra l’altro, se non dovessero arrivare risposte dalla Regione dopo la richiesta di accesso agli atti, i membri dell’Osservatorio non escludono la presentazione di un esposto alla procura dell’Aquila.

Anche di questo si parlerà sabato 13 gennaio, dalle 16.30, presso il circolo Arci di Teramo (oggi presente anche il presidente, Giorgio Giannella).