Scontri a Roma, teramani condannati. Rosci: lo sciopero della fame prosegue

davide_rosciTeramo. Di seguito pubblichiamo la lettera aperta di Davide Rosci, uno dei cinque teramani condannati a sei anni per gli scontri con le forze dell’ordine, il 15 ottobre del 2011, a Roma in occasione della manifestazione degli Indignados.

Nelle ore successive alla sentenza di condanna, Rosci ha iniziato lo sciopero della fame e della sete.

 

La lettera 

Sono passate ormai più di 48 ore da quando ho iniziato la mia forma di protesta non violenta dello sciopero della fame e sete.E’ una prova molto difficile che mi stà provando notevolmente. Dopo le prime 24 ore, che potrei definire sopportabili, nelle ultime ho iniziato ad accusare pesantemente gli effetti dello stesso. Noto un cambiamento del mio aspetto fisico, la faccia si è asciutta così come si è assottigliato il tono muscolare. Gli armoniosi brotolii della pancia, ormai mi accompagnano per tutta la giornata così come il mal di schiena, la sensazione di freddo e soprattutto di stanchezza.Penso di poter riuscire a sopportare ancora una giornata, massimo due, dopodiché chiederò un controllo da parte delle unità mediche per accertare il mio stato.Anche se sono consapevole che la cosa migliore in questo momento sia quella di restare in forma per affrontare la già difficile detenzione, comunico di essere intenzionato a portare a termine la mia protesta.Nella speranza che a breve arrivi, da parte di coloro che saranno chiamati a governare, l’impegno concreto ad  abolire, in particolar modo, la legge fascista di devastazione e saccheggio, voglio con forza ribadire ai più, che io non stò chiedendo solidarietà, sostegno o altro, ma solo che vengano spazzate via quelle odiose norme che un dittatore fece emanare e contro le quali i nostri valorosi partigiani combatterono, al sacrificio della vita, per non farle subire a nessun altro in futuro. Credo che la mia sia una battaglia condivisibile, peraltro già messa in campo dalla sinistra italiana anni e anni fa  e pertanto resto fiducioso dell’appoggio di almeno quei partiti che si dichiarano Antifascisti.Concludo rivolgendo un pensiero particolare agli operai Alcoa che in queste ore protestano in Sardegna chiusi nelle miniere e, nell’attesa di una risposta, voglio ringraziare coloro che in questi giorni stanno nutrendo il mio spirito, sopratutto Rifondazione Comunista per tutto l’impegno profuso, i miei impagabili fratelli Antifascisti, il Collettivo Stella Rossa, l’Udu, i COBAS, Sinistra Critica, i CARC, il PMLI, i vari movimenti Italiani e anche tutti quei giustizialisti che, non perdendo un minuto per vomitare sentenze, mi ricordano di vivere nel paese fino a ieri governato dai vari Berlusconi, Dell’Utri, “er Batman”e chi più ne ha più ne metta.

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