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Pineto, furbetti del cartellino: l’indignazione dell’opposizione

L’indignazione generale per i furbetti del cartellino smascherati a Pineto, continua senza freni. Nel mirino delle accuse, c’è l’amministrazione comunale incapace di vigilare sui propri dipendenti.

E’ quello che pensano i consiglieri comunali di Impegno è Sviluppo, Luca Di Pietrantonio e Gianni Assogna.

“Trattasi di fatti di inaudita gravità che hanno condotto la Procura della Repubblica di Teramo, a rinviare a giudizio le due dipendenti per reati gravissimi, quali la truffa aggravata ai danni dello Stato e la falsa attestazione della propria presenza in servizio e che hanno indotto le due a patteggiare una pena di un anno e sei mesi di reclusione e 300 euro di multa”, incalza Di Pietrantonio.

“Dopo aver preso atto che la magistratura ha ampiamente fatto luce sulla vicenda, ora spetta all?amministrazione comunale assumere le determinazioni del caso. Riteniamo necessario che il Comune di Pineto, nel rispetto dei propri concittadini e degli altri dipendenti comunali onesti e diligenti, dia un forte segnale di legalità ed adotti, nei confronti delle due dipendenti, ogni provvedimento consentito dalla legge per simili fattispecie, ciò nella certezza che dovrà trattarsi giocoforza di provvedimenti esemplari e del tutto proporzionati alla gravità dei fatti cristallizzati dalla magistratura teramana”.

Un’amministrazione di scarsa competenza e trasparenza e che, ancora prima del patteggiamento, avrebbe dovuto adottare provvedimenti di natura cautelare e preventiva nei confronti delle due.

“Riteniamo necessario che l?assessore al personale venga a riferire e chiarire in Consiglio comunale tutti gli aspetti della vicenda e immediatamente dopo rassegni le proprie dimissioni, essendo evidente la propria incapacità di gestire una delega così delicata come i rapporti e la vigilanza del personale. Parimenti riteniamo necessario che il sindaco, da cui ci attendiamo, comunque, una immediata ed irreprensibile presa di posizione a tutela dell?immagine della nostra città e dei nostri concittadini, prenda in seria considerazione l?ipotesi di rassegnare le proprie dimissioni, posto che la descritta vicenda trae decisamente origine dalla manifesta incapacità, sua e della giunta, di governare la città di Pineto”.