Secondo quanto veniva contestato dalla Procura, titolare del fascicolo il pm Luca Sciarretta, le due donne con frequenza quasi giornaliera avrebbero attestato falsamente, tra l’ottobre del 2015 e il maggio del 2016, la loro presenza in servizio anche in momenti in cui erano impegnate in attività personali.
In particolare, secondo la Procura, ognuna delle due donne, in diverse occasioni, avrebbe timbrato oltre al proprio badge anche quello della collega, agevolandone così l’entrata in ritardo o l’uscita in anticipo dal lavoro, pur risultando sul posto di servizio.
Inoltre sempre secondo l’accusa le due impiegate moltissime volte sarebbero uscite dall’ufficio senza timbrare o, viceversa, avrebbero timbrato il cartellino in entrata pur essendo rimaste fuori per esigenze personali. In questo modo avrebbero indotto in errore il Comune di Pineto rispetto alla loro effettiva presenza in servizio, procurandosi, come si legge nel capo di imputazione, “un ingiusto profitto costituito dal percepimento della retribuzione anche per le ore o frazioni di ore in cui erano in realtà assenti con correlativo danno patrimoniale per l’ente”.