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Alba Adriatica, cartelle pazze: l’ente abbatte drasticamente le sanzioni

 

 

Alba Adriatica. Un deciso abbattimento delle sanzioni contenute nelle cartelle esattoriali della Tia, comunemente etichettate come cartelle pazze, che in realtà tanto pazze non erano. La soluzione del caso, utile per spegnere il vespaio di polemiche originate dall’attività di recupero della Tia al Comune di Alba Adriatica (attività promossa dalla Poliservice attraverso la società Andreani) passa attraverso una netta riduzione delle sanzioni contenute nelle stesse cartelle. Le peculiarità del provvedimento, che prevede una sensibile forma di sgravio, sono state illustrate dal sindaco Franchino Giovannelli e dall’assessore al bilancio, Gianfranco Marconi, che hanno anche marcato il loro intervento con alcune considerazioni di natura politica, anche alla luce del clima che si era generato in città. In poche parole, le sanzioni contenute negli accertamenti, saranno contenute entro i 500 euro per annualità (negli avvisi recapitati erano anche di 2mila euro) e già sotto questo aspetto, è stato prevista una marcata riduzione. Abbattimento che potrà arrivare fino ai 2/3 della stessa somma sanzionatoria, se il contribuenti aderirà all’accertamento sulla Tia entro 60 giorni dalla notifica della cartella. Nell’attività di accertamento, che abbraccia le annualità del 2007 in poi, sono state inviate 1.500 cartelle esattoriali e 300 contribuenti, che una volta che hanno verificato le proprie posizioni, hanno già aderito agli avvisi. Va detto, che è stato anche sanato il problema relativo agli avvisi di accertamento della Tia del 2006, visto che erano caduti in prescrizione, ragione per la quale gli avvisi sono stati annullati. Si tratta di 54 casi originati da un errore del programma, ma sanati. “ Ci siamo attivati per dare una mano ai contribuenti in una fase molto difficile sul piano economico” ha sottolineato il sindaco Franchino Giovannelli, “ trovando le soluzioni tecniche e giuridiche per abbattere in maniera sensibile l’entità delle sanzioni”. La definizione della vicenda passa attraverso due aspetti: uno giuridico e l’altro contrattuale. Per quanto concerne il primo aspetto, l’ente ha fatto leva, attraverso un parere legale, dell’articolo 7 del Testo Unico degli enti locali, sul fatto che la legislazione in materia di Tia non sempre è univoca e comunque si presta a interpretazioni a volte difformi. Sul piano operativo, invece, l’Andreani Tributi ha rinunciato al proprio aggio (quasi il 25%) previsto dal contratto sulle sanzioni da applicare. “ Mentre altri erano impegnati a gettare fumo negli occhi dei cittadini, cavalcando il momento pre-elettorale” chiosa l’assessore Marconi, “ noi eravamo concentrati sulle soluzioni da trovare per contenere gli effetti dell’attività di accertamento”.