Come previsto dallo Statuto possono essere eletti i professori ordinari in servizio presso le Università italiane che abbiano optato o optino per il tempo pieno e assicurino un numero di anni di servizio almeno pari alla durata del mandato prima del collocamento a riposo. La candidatura alla carica di Rettore deve essere sottoscritta da dieci docenti di ruolo.
Partecipano all’elezione del Rettore i professori di ruolo; i ricercatori di ruolo e a tempo determinato; il personale tecnico, amministrativo e di biblioteca; una rappresentanza degli studenti.
Sempre a norma del nuovo Statuto il Rettore è eletto con il sistema del voto supplementare. Ogni elettore può esprimere una prima preferenza e una seconda preferenza. Il candidato che ottiene la maggioranza assoluta delle prime preferenze validamente espresse è eletto Rettore. Se nessun candidato ottiene la maggioranza prevista, ai due candidati più votati sono attribuite le seconde preferenze espresse in loro favore. È eletto il candidato che complessivamente ottiene il maggior numero di voti.
E il toto-nome è aperto: a chi passerà la “patata bollente” rappresentata oggi dall’ateneo teramano? Le criticità sul tavolo non certo poche: prima fra tutte, risolvere il difficile rapporto con la città di Teramo. Un compito arduo, ma non impossibile.