Documeto del personale docente ed Ata del Liceo Scientifico-Liceo Scientifico opzione scienze applicate-Liceo Linguistico Marie Curie di Giulianova.
“L’assemblea sindacale indetta dalle RSU del Liceo (Scientifico-Scienze Applicate-Linguistico) e svoltasi il 23 novembre 2012, dalle ore 8,10 alle ore 10,10, con la presenza dei segretari territoriali ( Cisl, Cgil, Gilda),
ha espresso all’unanimità
forte opposizione e profondo disagio nei confronti della politica scolastica di questo governo e del Parlamento.
Nuovamente la scuola pubblica è considerata un fardello su cui risparmiare, nel più assoluto disprezzo del delicato e importante ruolo che la Costituzione della Repubblica le attribuisce.
I docenti, pertanto, intendono opporsi con tutte le forze e i mezzi a loro disposizione alle paventate riforme e leggi in materia di scuola che il Parlamento si appresta a votare:
proposta di legge cosiddetta “Aprea”, palesemente volta a porre sotto tutela la libertà della Scuola Pubblica e a mortificare la professione docente;
ennesimo blocco del rinnovo del contratto fino al 2014 (ricordiamo che l’ultimo CCNL della scuola risale al 2006/2009, con una conseguente perdita del potere d’acquisto degli stipendi non più recuperabile;
eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale: ogni docente, in busta paga, in questi anni di vacanza contrattuale si è visto riconoscere l’astronomica cifra di nemmeno 14 euro mensili: il governo vuole risparmiare anche su questa elemosina che, in ogni caso, ci è dovuta;
congelamento degli scatti di anzianità, fermi già dalla finanziaria del 2010, e che avrebbero dovuto essere restituiti con i soldi risparmiati dalla razionalizzazione della rete scolastica e delle cattedre che ha causato già una perdita di migliaia di posti di lavoro.
Ci crea imbarazzo dover ricordare a tutti, specialmente ai nostri politici, la progressiva e vergognosa destrutturazione della scuola pubblica, il ruolo delicato della professione dell’insegnante e sapere che la qualità della didattica non interessa ad alcuna Istituzione del Paese.
Pertanto i docenti intendono mettere in atto le più svariate proteste nel tentativo di invertire questa rotta ormai intrapresa da anni”.