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Pulizia fossi tra Canzano e Castellalto: ci pensano i privati

Saranno aziende private ed imprenditori, le cui attività sono state direttamente interessate dagli allagamenti seguiti agli eventi alluvionali che si sono succeduti dal 2011 ad oggi, ad occuparsi della pulizia e della manutenzione ordinaria dei fossi.

L’accordo è stato siglato ieri in Provincia di Teramo, dai Comuni di Canzano e Castellalto, dal Genio Civile e dall’Arap e riguarderà le attività produttive le cui aziende si affacciano su Fosso Rio Canale e su Formale Spalazzese.

Un esempio virtuoso rispetto ad un “vuoto” operativo che si creato in seguito alla riforma delle Province e alla legge regionale che riordina le funzioni amministrative e che assegna quelle sui fiumi alla Regione e ai Comuni quelle sui fossi e torrenti senza definire, però, in questo caso, con quali finanziamenti e con quale personale.

A questo proposito la Provincia aveva già deliberato una schema di convenzione ma, come ribadito ieri nel corso della Conferenza di servizi dai sindaci Franco Campitelli e Vincenzo Di Marco, al momento le amministrazioni locali non potrebbero assicurarli per “mancanza di risorse professionali e finanziarie”.

In  attesa, quindi, che si arrivi ad un chiaro assetto delle competenze, le imprese, riunite in un “Comitato alluvionati”, si sono proposte come soggetti attuatori di quelle attività di manutenzione che servono a garantire il regolare deflusso dei fossi e ad evitare gli straripamenti, nella convinzione che un impegno nella manutenzione sia decisamente meno caro rispetto ai danni subiti dopo ogni straripamento dei fossi.

“La Provincia e i Comuni interessati”, ha detto il consigliere delegato alla viabilità Mauro Scarpantonio, “provvederanno a rilasciare tutte le autorizzazioni necessarie e ad affiancare il Comitato in questa attività. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione in un momento nel quale la riforma delle Province è in un guado istituzionale e i Comuni sono oggettivamente in difficoltà a gestire una competenza per il quale non hanno né personale né fondi. Il buon senso suggerisce che a gestire i torrenti e i fossi sia la stessa struttura che gestisce i fiumi, vedremo se il Consiglio regionale riuscirà a trovare dei correttivi a questa situazione”.